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PSYCHOMEDIA
MEMORIA E (TELE)COMUNICAZIONE
Telematica



Comunicazione & Internet

di Patrizia Vaccaro



La comunicazione appartiene a quella sfera di bisogni umani che consente non solo lo stare al mondo, ma la costruzione della propria identità. Mondo che è fatto di spazio e di tempo, comunicazione che si inserisce in quelle che sono le coordinate e le regole del mondo.
La comunicazione in particolare è uno di quei settori che viene coinvolta nei processi di progresso e di evoluzione: nel giro di un secolo, la tecnica e la tecnologia si sono evolute a un punto tale da permettere prima l'integrazione e l'armonizzazione con le coordinate spazio temporali della nostra realtà, fino a superarle, arrivando ad annullarle completamente.
Internet è un altro mezzo per comunicare: ogni mezzo di comunicazione, inteso come forma tecnologica influenza la forma della comunicazione, cioè il messaggio.
Permette la creazione di un mondo senza né spazio né tempo predefiniti: si oltrepassano i confini reali per entrare in una dimensione altamente controllabile , illimitata diversa. Collegarsi ad Internet è come affacciarsi su una porta che divide il reale dal virtuale: oltre il monitor non esiste più spazio non esiste più tempo, ma tutto viene deciso e giocato e controllato dalla volontà dell'utente (Longo, 1998).
I luoghi del virtuale sono terre estreme in cui i limiti geografici sono metafora dei confini del sé, abitati dal desiderio di conoscere, comunicare, sentire, in cui il vincolo di passioni e pensiero spinge la ragione a oltrepassare se stessa nella profonda inquietudine in cui è posta la verità dell'uomo (Cantelmi et al., 2000).


IL CYBERSPAZIO

E' in sostanza, una ricerca della libertà equivalente a una libertà del sé. Oltrepassare la realtà del mondo è oltrepassare il sé, il corpo, per porsi con la mente in una dimensione virtuale dove tutto è ciò che è volontà della mente diviene reale e dove tutto ciò che è corpo e legame con la realtà perde la propria consistenza.
Si parla di un cyberspazio, cioè di una dimensione immateriale, di uno spazio di comunicazione senza limiti che si sviluppa aldilà dello schermo nelle interconnessioni tra i computer e le memorie informatiche. Il cyberspazio ha in sé le caratteristiche del labirinto: un luogo senza direttive, qualcosa che può essere ridisegnato, spazio di ricerca all'interno di un'impresa conoscitiva. Specchio del reale, perché il virtuale è un'altra dimensione della realtà, in cui tutto ciò che è reale si proietta liberandosi da vincoli e confini (La Barbera, 2000).
Il cyberspazio si configura anche come un serbatoio enorme di emozioni a cui attingere nei momenti di vuoto, noia e monotonia (Del Miglio et al., 2000), una enorme comunità virtuale caratterizzata dalla mancanza di uno spazio fisico/sensoriale condiviso (Koch, 1996).
La creazione di un cyberspazio e la possibilità di navigare, cioè di esplorare questo spazio nuovo , richiede però la necessità di orientarsi, di avere un riferimento a cui aggrapparsi per non perdersi: è paradossale che nella ricerca della libertà, in realtà si cerca qualcosa che limiti ponendo un confine, un appiglio per delimitare lo spazio entro cui ci si muove. Si arriva cioè alla creazione di comunità virtuali: luoghi immaginari (ovvero virtuali) di aggregazione, di scambio, in cui fuggire dalla propria identità per costruirsene una nuova, aldilà di ogni consueto contatto umano esclusa la parola. Rimane quel bisogno di socializzare, di attaccarsi a qualcuno, rispecchiando quell'attaccamento materno che si sviluppa in risposta alla necessità di acquisire sicurezza e identità. Nel cyberspazio è come se si ripercorressero quelle stesse tappe fatte nei primi anni, se non giorni, della nostra esistenza con la completa esclusione del corpo, limite e confine reale del nostro sé.
Si permette in questo modo, la creazione di un'immagine virtuale del sé che spinge a conoscere e a socializzare.


IL FASCINO DI INTERNET

Perché dunque Internet è così irresistibile per alcune persone (Hannersly, 1995)?

- Permette la corrispondenza tra due persone che condividono un interesse reciproco.
- Mette le persone in contatto con altre che altrimenti non avrebbero mai incontrato.
- I costi di comunicazione sono bassi
- E' stimolante superare le difficoltà legate alla connessione e all'uso di Internet.
- Si possono scaricare programmi di svago.
- Si mantengono amicizie
- E' simbolo di status e di modernità.
Elementi di rinforzo nel suo utilizzo sono:
- Esser presi sul serio e ascoltati
- Presentarsi positivamente
- Rimanere anonimi e decidere i ritmi di sviluppo di una relazione.

Come si può notare quello che viene messo in risalto è la necessità non solo di comunicare, ma di comunicare se stessi. E' poter finalmente presentarsi come si vorrebbe essere o si vuole essere visti dallo sguardo altrui. Fuggire alla conoscenza e al contatto reale, rifuggendo i limiti del corpo. Si soddisfa cioè, un bisogno narcisistico, di rafforzamento del proprio sé.
Internet entusiasma anche per la ricchezza dei contenuti, la qualità delle informazioni e l'immediatezza: non c'è più bisogno di aspettare per essere (Koch, 1996). Come se tutto con un click, fosse a portata di mano, persino l'immagine ideale di se stessi.
Il rischio a cui si va incontro è quello di una dipendenza tecnologica paragonabile per sintomi alle dipendenze comportamentali. Ed estremizzando la situazione c'è la tendenza a preferire il mezzo con cui si comunica piuttosto che il contenuto stesso della comunicazione: la persona rischia in tale modo di essere subordinata alla tecnica. Il mezzo deve invece essere considerata una sorta di protesi tecnologica che permette di superare se stessi intesi come unione di sensi e pensiero, superando i limiti imposti dalla natura (La Barbera, 2000).


ALCUNE DEFINIZIONI

Ci sono diverse modalità di comunicare in Internet, tutte caratterizzate dalla tendenza a raggrupparsi intorno a un punto comune di riferimento, superando in ogni caso le coordinate spazio-temporali che caratterizzano la realtà quotidiana e la propria identità per riuscire a indossarne una virtuale. Per muoversi nelle diverse modalità che assume la comuncazione occorre chiarirsi le idee dando delle definizioni (Valente, Cappelleri, 2000):

- MAILING LIST
Gli utenti inseriscono il loro indirizzo e-mail fra quelli conosciuti da un server mailing list, che provvederà a diramare a tutti i partecipanti i messaggi pervenuti.

- NEWSGROUP - USENET
I newsgroup permettono il diramarsi delle informazioni tramite Internet. La differenza dalle mailing list è dovuta al fatto che non è necessaria un'iscrizione dal momento che i messaggi sono pubblici e non vengono recapitati, ma l'utente si trova nella lista i messaggi tra cui scegliere quelli che gli interessano. Usenet è una specie di forum, di dibattito aperto a tutti. In entrambi i casi i messaggi sono divisi per argomenti molto generali.

- CHAT LINE
Sono delle "linee dove si chiacchera", in cui si interagisce con la tastiera, voce e scambiando foto e altro (Bricolo et al., 2000). Sono le linee più frequentate perché si utilizza un nick name, una falsa descrizione di sé. Ruolo e identità sono completamente fatti a pezzi. Si può entrare e uscire, inventarsi di continuo e poi sparire o presentarsi in mille modi diversi durante la stessa connessione. E nessuno sa nulla dell'altro (L'anonimato è fuggire dall'altro o fuggire dal sé?). E' la libertà assoluta dalla realtà .

- IRC (INTERNET RELAY CHAT)
Si tratta di un sistema che permette la conversazione fra tutti gli utenti Internet. La comunicazione può avvenire contemporaneamente fra più utenti in tempo reale, collegati da più server superando i limiti di spazio.


L'E-MAIL

Qualunque sia il "contenitore" all'interno del quale si riversano i messaggi, la comunicazione tramite Internet è caratterizzata dall'uso delle e-mail, appunto i messaggi inviati tramite la rete. Questo è diventato il mezzo di comunicazione più importante e usato dopo il telefono, creando un nuovo spazio psicologico di interazione.
Il successo delle e-mail sta nella sua semplicità, nell'immediatezza e nell'essere privato, realistico, meno caotico rispetto alla parola orale. Perde i segnali visivi e uditivi.
Il discorso intorno all'e-mail è piuttosto complesso dal momento che in quanto mezzo di comunicazione, può essere analizzato sotto diversi punti di vista.

- Quali sono le caratteristiche di base?
- Esiste una tipologia di utenti?
- Quali sono la struttura e lo stile?
- Come si collocano entro lo spazio e il tempo?
- Che relazioni si instaurano?


Le caratteristiche di base

- TEXT TALK
L'e-mail può essere definito come un Text-Talk, una sorta di "testo parlato", che riunisce in sé le caratteristiche della lettera scritta ma che può essere più creativa e comunicativa grazie all'inserimento di suoni e immagini. Permette la creazione di una nuova forma di linguaggio che elimina gestualità ed espressione mimica per concentrarsi sulla parola e su tutto ciò che può essere comunicazione senza l'uso di un corpo.

- ANONIMATO
Il non essere "faccia a faccia", quindi non dà un interlocutore ben definito, ma lascia nell'anonimato, permettendo dunque una maggiore libertà di espressione e facilitando l'intimità e la confidenza tra le persone. Questa caratteristica in particolare è molto utile e rappresenta un punto di forza nei gruppi di auto/aiuto on line e di psicoterapia.

- INTERAZIONE ASINCRONA
Le comunicazioni e-mail non accadono in tempo reale, ma si può scegliere tempo e modo di risposta. Questo permette una maggiore riflessione, ma la scelta del tempo di risposta può essere interpretato in diversi modi, a partire dal tipo di utente con cui si ha a che fare a dall'importanza che diamo al messaggio. Il tempo di conversazione dunque è manovrabile: può essere di minuti, mesi o anni, si può sparire nel nulla e far finta che un rapporto non sia mai sorto.


Gli utenti

L'uso delle e-mail permette anche la creazione di gruppi, in virtù del fatto che per sopperire al senso di perdita e di smarrimento, avvertito in uno spazio senza limiti e confini, si cercano dei punti di riferimento, favorendo la socializzazione all'interno di luoghi di aggregazione virtuali.
Bisogna porre attenzione alla tipologia di utenti dal momento che non tutti sono uguali e in base alla frequenza con cui si usano le e-mail ci sono diverse categorie e diversi modi di interpretare i tempi di risposta arrivando conseguentemente a possibili equivoci e ambiguità nei rapporti on line. In particolare:

- AVID E-MAIL USERS.
Si tratta dei più assidui utilizzatori di e-mail. Appartengono a un mondo che per la loro stabilità psicologica deve essere mantenuto integro. Sviluppano un attaccamento morboso all'uso delle e-mail al punto di controllare la posta più volte al giorno, ricevere diversi messaggi, ridurre al massimo i tempi di risposta e attendere con ansia che la propria casella di posta si riempi nuovamente. Inoltre vivono in modo catastrofico le difficoltà legate alla tecnologia per cui hanno attivi più indirizzi.

- REGULAR E-MAIL USERS.
Scrivono e ricevono e-mail con regolarità, ma sono meno fanatici. L'uso delle e-mail è semplicemente visto come un mezzo di comunicazione in più e periodicamente dedicano del tempo al controllo di posta immergendosi in quello che per loro è un altro spazio sociale. Le relazioni sono significative, ma non vivono con ansia le difficoltà che possono verificarsi.

- CAUSAL E-MAIL USERS
Utilizzano il PC solo sporadicamente per comunicare. E' considerato un mezzo inusuale, curioso, più una forma di svago che altro. Non rientra nel loro mondo sociale.

- NEWBIE E-MAIL USERS
Non danno e non comprendono l'importanza di questo mezzo di comunicazione. Non ne apprezzano il potenziale per sviluppare le relazioni umane.

Come si può notare si va da un estremo all'altro: da un eccessivo attaccamento alle nuove tecnologie che arrivano fino all'ansia a una completa indifferenza, se non banalizzazione, di nuovi supporti comunicativi. Ovviamente ad ogni categoria corrisponde uno stile, delle aspettative e una diversa valorizzazione dei tempi e dei messaggi ricevuti.

Tale mezzo di comunicazione è l'ideale per chi già ama scrivere. Scrivere è già di per sé un comunicare se stessi prendendosi tempo e dunque riflettendo di più. Con l'e-mail la "zona di riflessione" è ampliata permettendo la scelta più accurata di stile.
E' una forma meno spontanea di comunicazione e al tempo stesso più oggettiva e "stabile"rispetto alla forma verbale. E' un messaggio scritto gettato nel cyberspazio. E dalla sua analisi emergono tratti di personalità, come per qualsiasi altra forma di comunicazione.
Nonostante tutte le innovazioni, le problematiche che possono sorgere tra due interlocutori rimangono anche in questo caso: se ad esempio un avid users entra in contatto con un regular user, la mancata risposta immediata da parte del secondo verrà interpretata dal primo come una mancanza di interesse.
Si possono usare diverse forme espressive che si sviluppano di più se la relazione è intensa e c'è risposta , ma se non soddisfa o non corrisponde alle nostre aspettative diventa scarna, triste: come qualsiasi altro mezzo di comunicazione è un modo in cui si proiettano e trasmettono contenuti emozionali. Lo stesso stile dà informazioni utili sulla persona che sta scrivendo.

In particolare:

1. ISTRIONICI: mostrano di più le emozioni. La presentazione è drammatica, usano spazi, puntini di sospensione, diversi tipi di carattere e linguaggi coloriti, tutto per dare maggiore espressività al testo.

2. NARCISISTI: scrivono molto

3. SCHIZOIDI: messaggi brevi e penetranti. Il corpo del messaggio è piuttosto disorganizzato.

4. COMPULSIVI: costrutti logicamente organizzati, messaggi intellettualizzati, piccole rivelazioni emozionali.


Il significato nella struttura e nello stile

L'e-mail presenta delle caratteristiche anomale, proprio perché è un "messaggio parlato", ha in sé le caratteristiche della lettera, ma al tempo stesso ricerca l'espressività e l'immediatezza del parlato. Come può avvenire ciò? C'è la riflessione, il tempo di pausa tra ricezione e invio, ma c'è anche la possibilità di aggiungere suoni, immagini, o solo di usare interiezioni, vocalizzazioni, punteggiatura...tutto ciò che può rendere più espressivo e anche personale un messaggio. E' solo il tentativo di descrivere delle emozioni, contravvenendo alle regole grammaticali e sintattiche. Il cyberspazio è caratterizzato dalla libertà assoluta, che in questo caso si traduce in una mancanza di regole, o meglio di crearsi delle proprie regole che altro non sono se non una proiezione del sé, di come vogliamo comunicare noi stessi. All'opposto c'è anche l'eccessiva pianificazione, la brevità essenziale che riflette in ogni caso lo stato d'animo mentale del soggetto in quel momento.
Inoltre il modo in cui si risponde dipende anche dalla struttura che si sceglie: si può rispondere all'intero messaggio o per pezzi. Optare per il primo metodo dà l'idea di una maggiore attenzione per l'intero messaggio e riproduce molto di più lo stile della lettera, mentre il secondo può essere interpretato in diversi modi. Innanzitutto è un fissare ciò che la persona ha scritto, è puntualizzare e soffermarsi su ogni singolo pezzo lasciando poco spazio a possibili altre interpretazioni o ritrattazioni. E' più simile a una conversazione, anche se l'altro non ha la possibilità immediata di controbattere.
Infine si può arrivare alla creazione di un linguaggio comune per gli utenti di un determinato gruppo: acronomi, espressioni, simboli.... Un linguaggio chiuso che contraddistingue un gruppo e comunque dà un senso di appartenenza.


La frequenza

L'intensità nell'uso delle e-mail dipende molto dalle relazioni tra le persone. In genere però c'è maggior scambio in base alle esigenze emotive, alla gravità dei problemi e se si è stabilito un certo livello di confidenza e di intimità. La frequenza nell'uso e nello scambio reciproco dei messaggi può essere indicativo dell'importanza della relazione, fermo restando che la frequenza dipende anche dall'importanza che si attribuisce a Internet e all'e-mail come mezzo di comunicazione. Questa confluenza di fattori provoca una situazione di ambiguità aggravata dalla mancanza del sentirsi o del vedersi: poiché l'e-mail è il solo mezzo di conoscenza c'è una maggior aspettativa e ansia. Si verifica una sorta di "reaction transference" , reazioni inconsce generatrici di particolari situazioni emotive che si basano generalmente sulla prima reazione che l'interlocutore ha. Tali reazioni ed emozioni risultano molto più gravi dal momento che non ci sono altri mezzi di conoscenza. Maggiori informazioni possono essere ricavate nel caso in cui l'interlocutore abbia un proprio sito web, ma si rimane sempre e solo in una dimensione ideale e irreale. In questo modo si costruiscono degli ideali, delle immagini fantasiose circa la persona sia nell'aspetto fisico sia nella personalità. La persona dunque è un'ideazione, interamente costruita sulla base delle aspettative. Questo attaccamento che si verifica in relazioni on line è ovviamente più pericoloso per quella categoria di utenti che vive in maniera ossessiva il rapporto con/e tramite Internet.


L'archivio

Ci sono altri segnali che possono essere indicativi dell'importanza attribuita a tale tecnologia, tra cui la presenza dell'archivio. Questo infatti è semplicemente un altro modo per bloccare tempo e parole: si può riflettere, recuperare ciò che è stato detto e controllare/fermare il tempo. E' la possibilità per riflettere sul significato del messaggio, sulle aspettative dell'interlocutore, ma anche sui noi stessi in base ai motivi che ci hanno indotto a fermare e a prendere tempo nella relazione.
Allo stesso modo si conservano solo i messaggi più significativi da un punto di vista emozionale, informativo o da altri elementi caratterizzanti quella relazione. Ad esempio sarebbe interessante confrontare l'archivio di due interlocutori per rilevare il grado di coinvolgimento tramite e-mail. Tuttavia il fatto di archiviare meno messaggi non deve essere considerato esclusivamente come segno di disinteresse, ma all'estremo opposto un'eccessiva conservazione della posta può essere sintomo di un ossessione di controllo o della paura di perderlo, indipendentemente dal coinvolgimento della particolare relazione.
Passando dal punto di vista dell'interlocutore, occorre sempre considerare la categoria a cui può essere ricondotto. Generalmente però ci sono due modi di vivere l'attesa e l'archiviazione di un proprio messaggio:
1. in positivo: "Si ricorda di me e delle mie parole, sono importante"
2. in negativo: "Lo ha salvato perché altrimenti si dimenticherebbe di me e delle mie parole? Allora non conto niente? Non ha dato importanza alla relazione o al mio messaggio?"


Stadi delle relazioni tramite e-mail

Si possono stabilire delle tappe, una sorta di passaggi obbligati nel momento in cui si comincia una relazione nel cyberspazio.
1. Innanzitutto c'è un contatto iniziale tra i due interlocutori. Tale situazione può verificarsi casualmente, come ad esempio l'iscriversi a una mailing list.
2. La scelta: all'interno del gruppo in cui si capita si selezionano le persone che appaiono più simili a noi, mentre le altre vengono scartate. Questo conduce anche alla scelta dello stile e dell'argomento dello scambio.
3. Poco alla volta si cominciano a rivelare cose sempre più intime arrivando a un livello confidenziale piuttosto elevato. La mancanza del faccia a faccia permette di aprirsi più facilmente.
4. C'è un'ideazione della persona rafforzata dalla mancanza di realtà causato dall'impossibilità di vedersi. Il cyberspazio infatti è realtà, ma virtuale: ci si priva di una componente fondamentale nei rapporti umani che è il corpo, la possibilità di vedersi, toccarsi, sentirsi. Questo può produrre un eccesso di idealizzazione sia del proprio sé, che dell'altra persona visto che l'immaginazione e la fantasia sono libere di svilupparsi. Il rischio più grande è la perdita di realtà, dal momento che si può arrivare ad un livello in cui si cerca di giustificare razionalmente ciò che la fantasia produce.
5. Si può decidere di rivelare la propria identità o di dare maggiori informazioni circa il proprio sé reale come segno di fiducia o se semplicemente cè bisogno di farsi consocere come realmente si è.
6. La relazione diventa sempre più forte sino al bisogno del face to face (questa situazione si verifica con più frequenza nelle chat). Poco alla volta si elimina il cyberspazio o perlomeno lo si indebolisce, magari sentendosi telefonicamente o addirittura organizzando degli incontri che faranno passare dal virtuale al reale.
7. Si sono ormai create delle aspettative da entrambe le parti: l'ansia sale a livelli molto alti in proporzione alle aspettative che si sono create da ambo le parti.
8. Ci sono due alternative: l'incontro o la fuga. Il confronto con la realtà può essere duro e deludente, per questo si può scegliere di evitarlo con il rischio di annullare la relazione nel caso in cui uno dei due richieda l'incontro e il confronto.


I GRUPPI ON LINE

Nei gruppi di auto-aiuto o di psicoterapia on line, ci sono delle modalità di cui occorre tener conto nel momento in cui si ricevono richieste di aiuto o messaggi. Occorre creare una sorta di "piattaforma comunicativa" positiva che passa per diverse fasi (Cantelmi, Aronica, 2000). Lo scopo è quello di immedesimarsi nella persona che c'è dall'altra parte per riuscire a capirla meglio e poter essere di sostegno. Dunque si possono tracciare delle tappe, non necessariamente nel seguente ordine, ma che comunque vengono sempre toccate:
1. Iniziamo con il comunicare empatia, cioè dimostrare che si è compreso gli aspetti cognitivi e affettivi. Non bisogna rispondere dando l'idea di essere sicuri della nostra interpretazione, ma esprimersi in maniera possibilistica per lasciar spazio all'altro di potersi esprimere meglio e soprattutto per non farlo sentire intrappolato ( ad esempio: "dal tuo messaggio mi è sembrato di capire che...").
2. Alcuni sentimenti sono espressi in maniera implicita, allora bisogna utilizzare un "empatia accurata", mettendo in evidenza le emozioni che sono emerse ma in modo ipotetico ( "... e che forse provi anche...")
3. Bisogna manifestare accettazione positiva incondizionata astenendoci dal giudicare quello che la persona ha scritto e congruenza, scrivendo i sentimenti che quel messaggio ha suscitato in noi.
4. Per dimostrare congruenza occorre al limite confidare un'esperienza simile a quella dell'interlocutore.
5. Utilizzare frasi e/o parole in grado di modificare la percezione e la rappresentazione negativa che la persona ha di sé, del mondo e degli altri sperando che possa variare in positivo. Il segreto sta nell'evidenziare che quella situazione negativa è una possibile condizione esistenziale, ma non la sola. Soprattutto che è una situazione modificabile, che necessita di una liberazione dai sensi di colpa e di un approfondimento su se stessi.
6. Prendere posizione per distanziarsi dai sentimenti che possono portare ad un cattivo adattamento, mettendo cioè in evidenza che nonostante viva in una condizione possibile, modificabile, occorre superarla, perché negativa per la propria salute psichica e fisica, e si può realizzare un miglioramento attraverso le nostre capacità spirituali.
7. Permettere la crescita spirituali e il rafforzamento della coscienza. L'individuo infatti è considerato come un'unità formata da tre dimensioni: somatica, psichica e poetica (spirituale). Questo avviene trami te la logoterapia, cioè sulla capacità di autodistanzaimento (per gestire serenamente i problemi) e di auto-trascendenza (rivolgere le proprie energie verso gli altri, capacità donative) proprie della dimensione spirituale.. In sostanza si tratta di valorizzare la dimensione spirituale in modo da rafforzare la propria interiorità.
8. Termina il messaggio con un invito a riscrivere.

Prima di rispondere occorre analizzare il messaggio, coglierne i sentimenti e i contenuti implicite per poter porsi nella maniera migliore e comprendere fino in fondo il senso di rabbia, frustrazione o disperazione che l'altro vuole comunicare, soprattutto capire che l'altro sta comunicando un bisogno, quello fondamentale di essere compreso.

Cambia la forma, cambia il mezzo, ma alla base rimane la necessità di essere ascoltati e compresi.
Si fa in una nuova forma di spazio comune, aperto a tutti, dove non esistono vincoli, ma solo la possibilità di urlare le proprie necessità. Dove il gioco viene comandato dall'ultimo a cui tocca scrivere dando l'idea di possedere un enorme potere, dove ci si libera dal dover fare e dal dover essere. Dove c'è possibilità di scegliere se manifestare il proprio sé o realizzare ciò che si vorrebbe essere, dove si può giocare a essere mille persone con mille bisogni o non essere nessuno. Uno spazio dove si proiettano le parti profonde del proprio essere senza far sapere, se non lo si vuole, chi siamo o da dove veniamo, ma rimanendo un indirizzo senza collocazione nel mondo reale.
Un altro modo semplicemente per poter comunicare se stessi.

BIBLIOGRAFIA

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