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S.P.R.-It
Society for Psychotherapy Research
Sezione Italiana

RICERCA
in
PSICOTERAPIA


         
Volume 5
Numero 3, Settembre-Dicembre 2002


NOTIZIE SPR
ANAGRAFE DELLE RICERCHE

(A cura di Alessandro Ferrari*, Veronica Meletti)
Unità di Psichiatria Dinamica e Psicoterapia



Cari colleghi iniziarne con questo numero a pubblicare le informazioni pervenuteci dai gruppi di ricerca. Pubblichiamo i testi così come ci sono pervenuti salvo qualche correzione redazionale.Ci auguriamo di ricevere altri resoconti e di facilitare così lo scambio di informazioni tra i soci SPR (magari anche mediante l'utilizzazione in questo senso della mailing list).

Referenti
Accademici: Prof. Massimo Grasso - Facoltà di Psicologia 1, Università di Roma La Sapienza; Prof. Sergio Salvatore - Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Lecce.
Istituzionali: Dott. Mariannina Amara - Centro di Salute Mentale della ASL RM/C; Dott. Paola De Santis - Centro di Salute Mentale della ASL RM/C.
Gruppo di ricerca sull'analisi dei processi e degli esiti della psicoterapia (con particolare riferimento alla psicoterapia di gruppo in ambito istituzionale).

Il gruppo di ricerca è impegnato a predisporre e valutare comparativamente l'adeguatezza di diverse strategie di analisi del processo/esito della psicoterapia di gruppo.Attualmente, a partire da una concezione insieme psicologico-clinica e semiotica della processualità gruppale, siamo impegnati nello sviluppo di un metodo di analisi empirica del processo da noi definito Rilevatore del Flusso Discorsivo (RIFLUD).RIFLUD è stato pensato per descrivere il processo psicoterapeutico di gruppo, secondo criteri che pur mantenendo il carattere clinico dell'analisi, si prestino ad allargare quanto più possibile l'attendibilità tra i giudici delle osservazioni, la confrontabilità dei casi e la generealizzabilità dei risultati.
In particolare, RIFLUD è teso a rilevare e interpretare la forza delle connessioni associative che collegano i segmenti di discorso all'interno della conversazione psicoterapeutica. In questo senso, si può dire che RIPLUD è un sistema di analisi della struttura metonimia del discorso gruppale.A tal fine RIFLUD utilizza un algoritmo che stima con che probabilità — all'interno della conversazione psicoterapeutica (intesa come sequenza lineare di significanti-segmenti di discorso) — i segmenti "b", "e" seguono il significante "a".
L'algoritmo calcola la probabilità con cui ad un determinato elemento ne segua un altro. Diversi software possono implementare tale algoritmo nei casi di sequenze discorsive. RIFLUD, in particolare utilizza DiscAn, basato sul modello delle catene markoviane (Maranda, 1995).
Una prima presentazione di RIFLUD e del modello concettuale che ne è alla base è stata presentata in Amara M., De Santis R, Grasso M., Salvatore S., Scotto di Carlo M. (2002), Domanda di psicoterapia e dimensione istituzionale: lo sviluppo di un programma di psicoterapia, di gruppo all'interno di un Centro di Salute Mentale. Prime elaborazioni sulla dimensione dell'efficacia (Studi e ricerche, in stampa).

Referenti
Liria Grimal di e Tullio Scrimali - Clinica Psichiatrica dell'Università di Catania.

L'orientamento seguito è quello cognitivista costruttivista orientato alla logica dei sistemi complessi.
Le linee di ricerca attive al momento sono:
a. Terapia e Riabilitazione dei pazienti schizofrenici
b. Psicofisiologia e Neuorpsicologia
e. Attaccamento nell'adulto
Questo ultimo punto è più specificamente centrato sull'Adult Romantic Attachment.
Recentemente è stata conclusa una ricerca su questa topica, in cui Grimaldi e Scrimali sono stati responsabili per i dati inerenti l'Italia. La ricerca è stata coordinata da David P. Schimitt, Ph.D., professore associato di psicologia, del Dipartimento di psicologia della Bradley University di Peoria, USA.La ricerca si è svolta su un campione di 16.000 soggetti appartenenti a 53 nazioni e prevede la pubblicazione dei risultati emersi tramite tre articoli. Tra gli Autori c'è anche Philip Shaver, uno dei più grandi studiosi dell'adult attachment. Il primo articolo sarà pubblicato dal Journal of Personality and Social Psychology.Liria Grimaldi e Tullio Scrimali prevedono di continuare, sulla base dei dati emersi dal lavoro già svolto, il loro progetto di ricerca nell'ambito dell'Aduli Romantic Attachment. Di recente è uscito a New York per la Kluwer Acdepmic Plenum Publisher il volume: SCRIMALI T, GRIMALDI L. (Eds) Cognitive Psychotherapy Toward a New Millennium.

Referenti
ASPIC. Edoardo Giusti, direttore, Antonio lannazzo ed Enrichetta Spalletta.

ASPIC attualmente partecipa ad un progetto pilota di ricerca-formazione in collaborazione con l'Università di Sheffìeld (UK). Ha inoltre iniziato una serie di ricerche sull'empatia e sulla relazione tra empatia e outcome.L'obiettivo è quello di costruire uno strumento di misura che valuti le diverse dimensioni (affettiva, cognitiva, intuitiva, ecc.) dell'empatia, utilizzabile quindi in maniera trasversale.Questo strumento verrà somministrato insieme all'Outcome Questionnaire di Lambert di cui è in corso la validazione sulla popolazione italiana.

Referenti
APC - Francesco Mancini e Amelia Gangemi.

Il gruppo (anzi il piccolissimo gruppo), che vede tra gli altri impegnati alcuni gruppi di studenti che hanno aderito ai projects di ricerca proposti dalla scuola di Roma (per le sedi di Roma e Verona), si propone, nell'ambito delle attività di ricerca promosse dall'APC, di approfondire e sfruttare i contributi della psicologia cognitiva per lo studio di fenomeni di interesse clinico.
Ci si propone, in particolare, di indagare come alcuni specifici stati intenzionali, quali per esempio il tenere molto a essere all'altezza delle proprie responsabilità e il timore di colpa per irresponsabilità, possano influenzare alcuni processi cognitivi, come il ragionamento deduttivo. L'ipotesi di base è che se si tiene molto a essere all'altezza delle proprie responsabilità e se si teme molto di non riuscirci allora i processi cognitivi vengono orientati in un modo analogo al pensiero ossessivo.
A tal fine, utilizzando un paradigma di ricerca ormai classico nella scienza cognitiva, e dunque avvalendoci di una serie di compiti tra i quali il Wason Selection Task, abbiamo messo a punto una serie di questionari volti a indagare alcuni tra i principali processi di ragionamento (condizionale, in condizione di incertezza, decision-making) in particolari condizioni: assunzione di responsabilità; timore di colpa. A essi sono stati affiancati una serie di strumenti clinici, quali per esempio il Padua Inventory Revised per la sintomatologia ossessivo-compulsiva.
Un altro fenomeno clinico, di notevole importanza, che in futuro vorremmo approfondire con gli strumenti della psicologia cognitiva, è il paradosso nevrotico e in particolare, il cosiddetto ragionamento ex consequentia, che è uno dei meccanismi funzionali che spiegano il paradosso, per il quale le conseguenze di un proprio stato intenzionale, per esempio le emozioni, sono prese come conferma e rafforzamento delle credenze che sostengono lo stato intenzionale stesso ("siccome ho paura allora ci deve essere un pericolo").
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Le pubblicazioni
MANCINI E, GANGEMI A. (2002), // ragionamento condizionale e la responsabilità, “Giornale Italiano di Psicologia”, in press.MANCINI E, GANGEMI A. (2002), The role of responsibility and guilt in conditional reasoning, “Psychological Reports”, in press. MANCINI E, GANGEMI A. (2002), Responsibility and decision under risk,
Current Psychological Letter, Behaviour, Brain and Cognition, submitted
paper. MANCINI E, GANGEMI A. (2002), The role of responsibility and guilt in
Hypothesis testing process, Behaviour Research and therapy, submitted paper. MANCINI E, GANGEMI A. (2002), Aversion to risk and guilt, Clinical
Psychology and Psychotherapy, submitted paper. MANCINI E, GANGEMI A. (2002), Responsabilità, timore di colpa e processo di
controllo delle ipotesi. Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, submitted
paper MANCINI E, GANGEMI A. (2002), Timore di colpa e intolleranza all'incertezza.
Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, submitted paper

Referenti
Prof. Santo Di Nuovo (Università di Catania, Facoltà di Scienze della Formazione); Dott. Elena Commodari (Università di Catania; Centro Terapia Relazionale, Catania); Dott. Serena Vizzini (Università di Catania); Dott. Ivan Zingales (ASL 3, Catania); Dott. Cinzia Tobino (ASL 3, Catania). Gruppo di ricerca sulla psicoterapia del gruppo di Catania.

All'interno dell'obiettivo generale di ricerca sulla psicoterapia sono articolati:
- un obiettivo metodologico: per le variabili oggetto della ricerca empirica, reperire o mettere a pulito tecniche utili ad un attendibile assessment e a un'adeguata valutazione in itinere e finale, in termini sia quantitativi che qualitativi;
- un obiettivo applicativo, consistente nell’approntare e verifìcare metodiche atte ad incrementare abilità carenti e a modificare stili cognitivi disadattivi.
Riguardo al primo aspetto sono in corso studi di validazione degli indici utili per la valutazione degli esiti e del processo psicoterapeutico, desunti da questionari di adattamento interpersonali e da tecniche proiettive come il Rorschach e il T.A.T.
E' stata tradotta e adattata una scheda di valutazione "qualitativa" del processo psicoterapeutico messa a punto da R. Elliott, utilizzata in diversi contesti terapeutici e riabilitativi; essa si aggiunge all'adattamento del Psychotherapeutic Process Rating E. Jones, già approntato in anni precedenti e ampiamente utilizzato in setting terapeutici diversi.
In ottica applicativa, l'interesse di ricerca più recente riguarda le modalità di integrazione tra sperimentazione e intervento psicologico, e le metodologie e tecniche di analisi dei dati con particolare riferimento alla valutazione degli effetti degli interventi mediante approccio meta-analitico.Questi studi si inseriscono nel progetto di ricerca nazionale — in corso da diversi anni — sulla "Valutazione delle terapie psicologiche" (VAL.TER) coordinato con clinici e ricercatori di diverso orientamento teorico e metodologico.
Il progetto complessivo delle ricerche in corso prevede una revisione di metodi, tecniche di rilevazione, analisi dei dati e strategie di generalizzazione dei risultati, al fine di renderli congruenti a un’epistemologia che tenga conto della complessità emergente dalle tematiche studiate e dai diversi approcci teorico-metodologici.
Dagli studi compiuti in setting di intervento clinico diversi tra loro, ma accomunati proprio dalla necessità di adottare un'ottica di complessità e non di causalità lineare, verranno tratti spunti per la messa a punto di più adeguati piani metodologici di ricerca e i relativi strumenti.

Referente
Dott. Antonio Pinto. Antonio.pinto@iol.it

Da diversi anni mi occupo di ricerca circa la TCC nella schizofrenia, in particolare all'interno di protocolli "complessi" di trattamento. Con un collega di Napoli abbiamo effettuato nel 1999 uno studio randomizzato controllato pubblicato su Psychiatric Services. Di questo studio è già stato effettuato un follow-up a 18 mesi, presentato a vari convegni e in corso di pubblicazione.Abbiamo inoltre messo a punto in collaborazione con l'ISS uno strumento autosomministrato per la valutazione di deliri e allucinazioni, da usare all'interno di un setting strutturato.
Da poco abbiamo inaugurato a Napoli il II Centro di Terapia Cognitivo Comportamentale, dove con la Dr.ssa Sonia Collaro, ci occuperemo di Terapie di Gruppo di Pazienti Gravi (Psicotici e Dist. di Personalità).
E in corso, in collaborazione con il Dr. Lalla del III Centro di Roma, uno studio clinico in aperto su di un protocollo clinico di trattamento del DOC, i cui risultati preliminari sono già stati presentati agli ultimi convegni.
Infine, è stato messo a punto un protocollo clinico di trattamento integrato psicofarmacologico e di TCC, nel DAP, finalizzato a ottimizzare gli interventi e ad accorciare i tempi di risposta clinica.E’ stato messo appunto un piccolo protocollo clinico standardizzato, i cui risultati sono stati presentati agli scorsi convegni. L'idea per il futuro sarebbe quella di organizzare uno studio controllato.

Referenti
Terzo centro di Psicoterapia Cognitiva terzocentro@iol.it

L'ambito principale di lavoro del III Centro di Psicoterapia Cognitiva è la ricerca sul processo terapeutico con pazienti con Disturbi di Personalità.
Il lavoro è organizzato per cinque aree di ricerca vera e propria, con uso di strumenti per analisi quantitativa, e cinque gruppi di studio che si occupano di elaborare ipotesi per la ricaduta clinica dei dati di ricerca o che, eventualmente, pongono problemi clinici che suggeriscono nuovi spunti per la ricerca. Tutto il lavoro di ricerca è condotto sui trascritti di sedute.
Le aree di ricerca vere e proprie sono:
1) La valutazione dell'andamento delle funzioni metacognitive nel corso del processo psicoterapeutico. Viene utilizzato uno strumento ad hoc, la Scala per la Valutazione della Metacognizione (S.Va.M.).Dal punto di vista concettuale la caratteristica principale della S.Va.M. è di considerare indipendentemente le diverse sottofunzioni metacognitive in modo da tracciare specifici profili di malfunzionamento. Con la S.Va.M. abbiamo una buona concordanza interna al gruppo ma richiede una certa preparazione per essere usata da altri in tutte le sottofunzioni.A chi volesse usarla consigliamo di siglare solo alcune delle sottofunzioni previste dalla scala in modo da aumentare l'attendibilità. Gli interessati possono fare riferimento al dott. Carcione.
2) Ricerche sulle variazioni degli stati problematici. Per stato problematico si intende uno stato mentale fonte di sofferenza soggettiva in cui ricorre lo stesso pattern di emozioni, temi di pensiero e sensazioni corporee. Esiste uno strumento ad hoc "La griglia degli stati problematici".Di applicazione relativamente semplice per un terapeuta con una certa esperienza.E costituita da una matrice avente come colonna gli Episodi Narrativi raccontati dal paziente e come righe un elenco di temi di pensiero, emozioni e sensazioni somatiche considerate clinicamente rilevanti dalla letteratura. Referente dott. Nicolò.
3) Ricerche sulle strutture narrative.Analizzano, secondo i criteri indicati dalla letteratura del settore gli aspetti formali dei racconti dei pazienti studiandone le relazioni con le funzioni metacognitive. Referente dott. Dimaggio.
4) Ricerche sugli interventi del terapeuta.Studiano il tipo di interventi del terapeuta che sembrano influire maggiormente sulle funzioni metacognitive e sugli stati problematici del paziente.In particolare vengono analizzati gli effetti degli interventi di self-disclosure, validazione e condivisione. Referente dott.ssa Conti
5) Ricerche sul senso soggettivo di appartenenza e condivisione. Hanno lo scopo di testare l’ipotesi che il senso di non-appartenenza costituisca un fattore centrale nella patologia della personalità. E' stato elaborato e valicato un questionario ad hoc autosomministrato: SAC. Referente dott. Procacci
I risultati delle ricerche e l'analisi qualitativa delle sedute vengono utilizzati per la costruzione di modelli clinici di alcuni disturbi di personalità e per la costruzione di proposte di intervento tecnico. I gruppi si occupano ciascuno di un Disturbo di Personalità. Al momento sono i seguenti:
Gruppo Disturbo Borderline: referente dott.ssa Fiore Gruppo Disturbo Evitante: referente dott. Procacci Gruppo Disturbo Narcisista: referente dott. Dimaggio Gruppo Disturbo Dipendente: referente dott. Carcione Gruppo Disturbo Paranoide: referente dott. Nicolò

Referenti
Dott.ssa Sassaroli. Sandras@tin.it

Gruppo di ricerca "Studi Cognitivi", coordinatori'. Sandra Sassaroli (Milano), Giovanni Maria Ruggiero (Milano), Mario Pettinelli (S. Benedetto), Clarice Mezzaluna (S. Benedetto), Sarah Metter (Bolzano).Elaborazione strumenti e responsabili di ricerche specifiche: Sonia Marino, Susanna Eissandron, Marina Apparigliato, Susanna Zanon, Marita Pezzato, Piergiuseppe Vinai, Gabriella Piccione, Ugo Ceron, Sara Bertelli, Marco Decoppi.Collaboratori a ricerche specifiche.Jacopo Camozze, Deborah Levi, Arcangelo Ciuna, Stefania Urbani, Tiziana Ciccioli, Marika Ferri, Angela Amurri, Roberta Bossoletti, Marco D"0nofrio, Alessandra Perrotta, Sofia Piccione, Alessandro Stronati, Valerla Valenti, Donatella Masante, Sonia Holzer, Manuela Larcher, Roberta Monauni, Silke Pfìtscher, Walburga Pichler Wild, Marion von Soelder, Peter Moser, Heidi Rizzi e Michele Giro. Sede del gruppo di ricerca: Studi Cognitivi, via Montebello 27, 20121 Milano; via Curzi 7, 63039 San Benedetto del Tronto; e via Macello 65, 39100 Bolzano.

Ricerche in corso
Definizione operativa dei costrutti cognitivi: rimuginio, criticismo, perfezionismo, intolleranza dell'incertezza e pensiero catastrofico e obbligo di controllo; analisi della capacità predittiva di questi costrutti sullo stato clinico dei pazienti affetti da disturbi d'ansia e alimentari; misura dell'efficacia della terapia cognitiva; verifica della relazione tra efficacia terapeutica e modificazione dei costrutti

Pubblicazioni
JAEGER B., RUGGIERO G.M., EDLUND B., GOMEZ-PERRETTA C., LANG R, MOHAMMADKHANI R, SAHLEEN-VEASEY C., SCHOMER H.E LAMPRECHT' F. (2002), Body dissatisfaction and its interrelations with other risk factors for bulimia nervosa in 12 countries, “Psychotherapy and Psychosomatics”, 71, pp. 54-61.
SASSAROLI S., RUGGIERO G.M. (2002), / costrutti dell'ansia: Obbligo di controllo, perfezionismo patologico, pensiero catastrofico, autovalutazione negativa e intolleranza dell'incertezza, “Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale”, 8, pp.45-60.
Ruggiero G.M., Levi D., Ciuna A., Sassaroli S. (in press).Stress situation reveals association between perfectionism and drive for thinness, “International Journal ofEating Disorders”.

Referente
Dott.Alfio Maggiolini alfmag@tin.it

Questi sono i miei filoni di ricerca:
Analisi del testo di sogni, alla ricerca dei contenuti tipici (o comuni, o universali). Ricerche condotte all'interno della Facoltà di psicologia dell'Università Bicocca di Milano, attraverso tesi. In particolare ora sto approfondendo l'analisi dei sogni di caduta e di volo.
Strumenti di valutazione della delinquenza minorile. Ricerche condotte all'interno dei Servizi della Giustizia minorile di Milano, con i colleghi. In particolare, strumenti specifici di valutazione della personalità e dei fattori di rischio di recidiva.
Ricerche psicosociali sull'adolescenza, condotte all'interno del Minotauro, a Milano, con colleghi. In particolare ricerche sui comportamenti antisociali a scuola e sulle rappresentazioni della
delinquenza minorile nel giornali.

Referenti
Adriana Lis - University of Padua LIRIPAC, via Belzoni 80, Padova.

Obiettivo del programma di ricerca
Scopo del presente progetto è contribuire allo studio di questioni connesse alla ricerca empirica in psicoterapia, con particolare riguardo agli interventi a orientamento psicodinamico, concentrando l'attenzione sulla relazione tra assessment psicodiagnostico e presa in carico, in particolare quando all'interno del processo di consultazione ci si serva di strumenti testistici.
Nel modello classico proposto da Rapaport, Gill e Shaffer (1945, 1946) e spesso utilizzato nella pratica clinica che si basi su un orientamento psicoanalitico, sia italiano che internazionale, (Carlsson, 2000; Blatt, 1994; Westen, 2001, 1991), la consultazione diagnostica comprende uno o più colloqui psicodiagnostici e la somministrazione di metodi proiettivi (Rorschach e ORT) per giungere ad una diagnosi di struttura di personalità. L'osservazione di partenza è che quando una terapia si appoggia su una specifica base teorica, un aspetto da studiare è se il cambiamento sia coerente rispetto alle attese derivanti dalla teoria stessa. Ne consegue che da un punto di vista psicoanalitico la psicoterapia dovrebbe condurre ad un tipo di cambiamento che riguarda proprio la struttura di personalità (Zilberg, Wallenstein, Wallenstein, Dewitt, Hartley, Rosenberg, 1991). Non c'è una completa chiarezza a livello metodologico per ciò che viene definito cambiamento strutturale (Zilberg et ai, 1991, Elkund e Nelson, 1999), ma in accordo con Rogers (1992) esso include: “una maggiore integrazione, una diminuzione del conflitto interno, una maggiore quantità di energia utilizzabile per riuscire a vivere in modo adattivo” (Zilberg et al., 1991, p. 827).

Base di partenza scientifica nazionale e internazionale
Nella letteratura sulla ricerca empirica in psicoterapia spesso vengono usati strumenti di valutazione. La valutazione dell'outcome può avvenire sia tramite l'uso di scale di valutazione sintomatiche, che tramite scale di valutazione del cambiamento avvenuto, che, infine, con una minore utilizzazione, tramite metodi proiettivi (Bihlar e Carls\son, 2000; Blatt, 1994, Lis et al., 2001).
Relativamente ai procedimenti utilizzati per l'analisi del processo si può porre una distinzione tra l'utilizzo di scale di valutazione, analisi del contenuto ma più attualmente analisi testuali qualitative (Elliot, 1999). Analisi comunque di questo tipo se via via sono state introdotte nei colloqui psicodiagnostici e nei metodi proiettivi, poche volte sono state strettamente orientate allo studio delle indicazioni per una psicoterapia.Da più parti (cfr.McCullogh, 1993; Lambert e Hill, 1994) viene avanzata la proposta che ogni progetto di valutazione della psicoterapia e/o dell'intervento riabilitativo si avvalga di una aggiornata "batteria di base", di strumenti di valutazione in grado di cogliere aree sia generali che specifiche, composta da un (limitato) numero di strumenti standardizzati pertinenti a ciascuno specifico orientamento teorico, al tipo di disturbo, e ai problemi peculiari presentati dal soggetto.

Descrizione del programma di ricerca
La pianificazione del trattamento migliora i risultati (outcome) delle terapie, e la definizione degli obiettivi è il suo aspetto fondamentale che riassume le informazioni raccolte nella valutazione psicodiagnostica. Le precondizioni per la formulazione degli obiettivi, variano comunque rispetto ai diversi tipi di trattamenti psicoterapeutici.Obiettivi che riguardano sintomi, comportamento e funzionamento sociale, più comuni nelle terapie cognitivo-comportamentali, sembrano essere più facili da formulare rispetto a quelli che si focalizzano sulle esperienze soggettive e sui processi intrapsichici (Ryle, 1970; Ryle e Bennett, 1977).
Allo scopo di migliorare la valutazione dei risultati (outcomes) nella ricerca in psicoterapia, sono stati sviluppati metodi specifici che consentono di individuare gli obiettivi del trattamento.
Tra questi i test svolgono attualmente un ruolo secondario: un'obiezione comune è che il miglior modo per raccogliere informazioni rilevanti rispetto agli obiettivi del trattamento restino i colloqui clinici vis à vis (Choca, Shanley, van Denberg, 1992).
Anche se il Rorschach è un metodo psicodiagostico largamente utilizzato nella pratica clinica (Watkins, 1991), non ci sono attualmente molti studi sul suo impiego come strumento per la formulazione di obiettivi ai fini del trattamento.
Utilizzando il Sistema Comprensivo proposto da Exner (Exner e Andronikof-Sanglade, 1992; Weiner e Exner, 1991) si possono in realtà ottenere informazioni sia per la diagnosi psicodinamica e psichiatrica, sia per la formulazione di obiettivi per il trattamento.e informazioni riguardano, per esempio, la gravità della psicopatologia, la complessità del problema, le strategie di coping e le variabili collegate alla terapia, negli aspetti di process e prognosi. Inoltre, il Rorscahch permette di ottenere importanti dati rispetto a quelle caratteristiche nei pazienti che possono risultare come ostacoli ai progressi nelle psicoterapie (Weiner, 1994a). Il Sistema Comprensivo è relativamente neutrale dal punto di vista teorico, ma gli indici che si ottengono possono essere letti in un contesto psicodinamico, soprattutto se combinati con le informazioni che emergono dai colloqui clinici.
Nel presente progetto si assume che la formulazione degli obiettivi rifletta la valutazione del terapeuta dei problemi più rilevanti nel paziente, concentrandosi su quelle aree che sembrano rappresentare le ragioni più comuni per la richiesta di una psicoterapia: Percezione del Sé, Relazioni Interpersonali, Affetti, Capacità di Controllo e Cognizione.
Metodo
I soggetti che sono inclusi nel progetto sono sia giovani adulti che adulti di età compresa tra i 19 e i 50 anni circa, per un totale di circa 50 soggetti, che si autosegnalano nei laboratori universitari di Padova (S.A.P; Selma Freiberg). I disturbi per cui si segnalano escluderanno patologie psicotiche mentre comprenderanno soggetti che lamentano disturbi nelle relazioni interpersonali, disturbi d'ansia e dell'umore, difficoltà nel controllo delle emozioni, come già nelle ricerche precedenti di Exner (Exner e Andronik of-Sanglade, 1992;
Weiner e Exner, 1991).

Ai soggetti vengono applicati:
a. 3 colloqui clinici nella fase di consultazione, secondo i dettami dell'OPD (operazionalized psychodynamic diagnosis);
b. SCL-90, per valutare la sintomatologia;
e. GAF, per valutare l'adattamento e il funzionamento generale;
d. la WAIS, per il profilo intellettivo;
e. l'ORT, per indagare le relazioni oggettuali;
f. il test di Rorschach, secondo il CS di Exner, per valutare la struttura di personalità.
La batteria di test viene applicata ai soggetti all'inizio e alla fine del trattamento per tutti i pazienti del campione. Questo permetterà di studiare il possibile cambiamento ottenuto, sia a livello di sintomi che a livello di struttura della personalità.
Tutte le sedute di consultazione e di terapia, di solito a frequenza mono o bi settimanale, e senza fine del trattamento prefissata (durata minima un anno-un anno e mezzo), vengono registrare.Su di esse si stanno conducendo differenti analisi di contenuto e testuali, in modo da rilevare variabili che possano essere messe in relazione a quelle derivare dall'analisi testistica.


*E-mail: ferrale@tiscali.it.

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