Negli anni '20 il comportamento degli Imenotteri sociali (api
e formiche) è stato replicatamente additato come un modello valido
per proporre una evoluzione del comportamento umano. A prescindere dalle
ben note divagazioni artistiche di Maeterlinck, numerosi entomologi si
occuparono di questo comportamento sotto il profilo sociologico. Ad esempio,
Wheeler (1), un entomologo con forti interessi picanalitici, tentò
di interpretare il comportamento degli insetti sociali sulla base del comportamento
gruppale umano, non esitando ad invocare l'autorità di Freud (2).
D'altro canto, numerosi entomologi di estrazione socialista
o anarchica (tra cui il già citato Wheeler ) hanno esplicitamente
proposto il comportamento sociale degli Imenotteri come un esempio per
l'uomo.
In questa breve conversazione vorremmo esaminare alla luce dei
dati moderni questo comportamento sociale dei Proterostomi evoluti per
domandarci se possa essere considerato omologo o solo analogo al
comportamento di Deusterostomi evoluti, quali noi Primati.
E' necessario premettere che nel comportamento dei Proterostomi
(3) giocano un ruolo preponderante i ferormoni , particolari molecole ,
secrete da apposite ghiandole e diffuse dall'animale nell'ambiente circostante,
dove agiscono su altri individui della stessa specie. I ferormoni sono
di due tipi: un tipo (ferormone d'innesco) ha per funzione di produrre
variazioni nei sistemi riproduttivi ed endocrini, nonché, talora,
anche morfologiche.
Ad esempio, nelle termiti, ciascuna ninfa può divenire
un operaia,un soldato o un membro reale (re/regina) [ognuno dotato di una
morfologia differente e ben caratterizzata] a seconda degli scambi di ferormoni
tra i membri della società. La regina produce un ferormone che interviene
sul corpus allatum, una ghiandola endocrina che controlla il differenziamento
sessuale, inibendo lo sviluppo degli organi riproduttivi delle operaie,
il re un ferormone che agisce analogamente sui maschi.
Il secondo tipo di ferormone (ferormone liberatorio) agisce direttamente
sul comportamento ed è questo che particolarmente ci interessa.
Sempre per esempio, la farfalla Samia cecropia attrae i maschi
emettendo un ferormone sessuale in quantità non superiore ad 1x10-6
g, ormone che il maschio recepisce a dosi intorno a 100 molecole/ml
d'aria.
Molte specie utilizzazno ferormoni come tracciatori di pista;
così Solenopsis geminata emette un ferormone dall'aculeo prodotto
da una ghiandola addominale (ghiandola del Dufour) che marca uno stretto
sentiero per un tempo breve (dell'ordine del centinaio di secondi) e permette
alle altre formiche di seguire una pista del tipo nido-cibo.
Altri ferormoni delle formiche sono sostanze d'allarme. In Pogonomirmex
badius il ferormone d'allarme è un metileptanone prodotto dalla
ghiandola mandibolare (cefalica) e liberato se l'animale è leso
o disturbato; tale ferormone richiama le formiche a bassa concentrazione;
se l'allarme cessa, le formiche sopravvenienti non l'emettono e l'effetto
svanisce; in caso contrario, sempre nuovi individui vengono richiamati,
mettendo in agitazione tutto il formicaio (4).
Le formiche morte emettono un ferormone di morte , acido oleico,
che induce le altre formiche a non prestare più cure all'indivduo
e a portarlo sul cumulo dei rifiuti, il che fanno anche se l'individuo
è ben vivo ma è stato cosparso sperimentalmente con l'acido
grasso.
Anche nelle api esiste un'ampia batteria ferormonale di almeno
36 molecole : Nasonov ha identificato un ferormone delle operaie (citrale,
geraniolo ed acido nerolico), che viene liberato da queste all'ingresso
dell'arnia e serve per l'orientamento delle operaie bottinatrici. Un ferormone
d'allarme è emesso dalle operaie quando pungono.
Recentemente è stato chimicamente identificato un ferormone
mandibolare della regina,identificabile come una miscela di tre acidi organici
e due componenti aromatici ( (E)-9-keto-2-ac.decenoico; 9-idrossi-2
ac.decenoico,metil-p-idrossibenzoato, 4-idrossi-3-metossifeniletanolo),
emesso dalla ghiandola mandibolare della regina (5).
Questo ormone mima alcune della principali funzioni della regina
(non però di tutte, perciò si ritiene che la regina emetta
anche altri ferormoni da una ghiandola addominale). Il ferormone, infatti,
è estremamente attrattivo perr le api operaie che si affollano intorno
alla regina (corte) permanendo a stretto contatto con il suo corpo per
un periodo di 30-120 sec, toccandola con le antenne o parti della bocca
e rimuovendo il ferormone da essa; successivamente, esse trasmettono alle
altre api il ferormone avendo l'abitudine di scambiarsi il contenuto dello
stomaco. La diffusione del ferormone è estremamente rapida e le
api ne avvertono la diminuzione entro 15-20 minuti dall'asportazione della
regina, entrando in viva agitazione e iniziando la costruzione di celle
reali.
Questo ferormone a determinata concentrazione fa si che le api
operaie permangano nell'arnia ed adempiano ai loro compiti (6).
Il ferormone mandibolare impedisce che le api costruiscano celle
reali , per cui fino a che il tasso ormonale si mantiene elevato non compaiono
neo-regine e quindi non avviene la sciamatura (7).
Dai dati suesposti, appare evidente che il comportamento degli
imenotteri è strettamente determinato da variazioni ambientali e
da situazioni genetiche.
Ricordiamo infatti il comportamento igienico-non igienico delle stesse
api, determinato da una coppia di geni mendeliani (8) (9), U ed R .
E' quindi difficile, leggi impossibile, voler cercare omologie
tra il modello comportamentale umano e quello degli insetti sociali, anche
se è vero che determinati comportamenti umani possono essere
indotti da situazioni ambientali simili. Nel campo sessuale, ad esempio,
è noto come anche nei primati i ferormoni olfattivi svolgano un
ruolo importante, ma non però determinante. Infatti il tentativo
di utilizzare commercialmente i ferormoni sessuali ascellari umani (come
profumi sessualmente attrattivi) è sempre fallito perchè
tali ferormoni vengono, a seconda di altre condizioni ambientali sensu
lato, ritenuti attraenti o ripugnanti.
In definitiva, quindi, la differenza tra Proterostomi ed Euterostomi
al massimo delle rispettive scale evolutive non è solo una questione
di simmetria spaziale , ma involve una serie di profonde differenze biologiche
e quindi, secondo quell'ipotesi positivistica che già in precedenza
non abbiamo nascosto essere il mio credo filosofico (10) anche del comportamento
psichico superiore.
NOTE:
(1) Wheeler W.M., Les sociètés d'insectes Paris G.Doin
et C. 1926
(2) Freud S.,Group psicology and the analysis of the ego N.York, Boni
& Liveright 1921,
animali in cui la regione embrionale del blastoporo diviene
la bocca, per contrapposizione con i
(3)Deuterostomi, in cui la regione anale è in rapporto al blastoporo.
(4) Il ferormone in questione non è specie-specifico
(5) Slessor K.N.,Kaminski L.A.,King C.G.S.,Borden J.H., Winston M.L.:Semiochemicals
of the honey bee queen mandibular glands. J.Chem.Ecol.,16,851-860,1990;
Winston M., Slessor K.:The essence of Royalty. Internet http://www.fr.flashnet.it/aol/winston2.htm
03.11.1998; www.eurolink.it./aol/winston1.htm
(6) Le api operaie vivono meno di sei settimane, mentre la regina vive
6 anni . L'operaiaInizia la sua vita di insetto perfetto come nutritrice
della altre api, poi passa alla produzione di cera e nella terza ed ultima
fase di vita divengono operaie bottinatrici.Operaie e regina sono geneticamente
identiche, ma la larva destinata a divenire regina, collocata in una cella
più ampia, è nutrita con pappa reale, un prodotto di secrezione
giandolare la cui molecola attiva non è nota.Il ferormone mandibolare
della regina fecondata ed in ovodeposizione impedisce lo sviluppo delle
gonadi delle operasie. Se la regina scompare, alcune operaie possono sviluppare
le gonadi e deporre uova, partenogenetiche, da cui originano maschi.
(7) Wiston M.L.,Higo H.A.,Slessor K.N.: Effects of various dosages
of queen mandibulkar gland pherormone on the inhibition of queen rearing
in the honey bee. Ann.Ent.Soc.Am.,83,234-238,1990
(8) Palladini G.:Neurobiologia del comportamento, Seminari di Neuropsichiatria
e Psicoterapia, Roma EUR,1997 p.217-220
(9) Il comportamento igienico induce l'operaia di aprire la celletta
(se l'operaia possiede nel genoma l'allele u recessivo) ed asportare il
cadavere ( se il genoma dell'operaia comporta l'allele r recessivo)
(10) Palladini G., loco cit.
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