"Rispetto a ieri ciò che oggi è cambiato, in Psichiatria, è la percezione
soggettiva dei terapeuti e la loro modalità di reazione ai limiti e agli
ostacoli che la realtà oppone, come da sempre, al desiderio di curare. Di
fronte a questa resistenza "ottusa" della realtà - quella dei processi
patologici, delle contingenze amministrative e finanziarie, dello spirito
del tempo più sensibile agli avatar della vita sociale che a quelli della
vita psichica - due sono le disposizioni mentali possibili: o un rassegnato
e lamentoso scoraggiamento, o il confronto con questa realtà che ci resiste.
Ma affrontare la realtà vuol dire correre dei rischi, scelta che oggi non
sembra più culturalmente corretta. Il principio di precauzione ha
conquistato a poco a poco tutti i settori della vita sociale. E tuttavia il
processo stesso della vita è una permanente rimessa in discussione di ciò
che esiste a vantaggio di ciò che non esiste ancora, un'invenzione di ogni
singolo istante.
In psichiatria assumersi dei rischi significa osare, avere il coraggio di
esprimere su questa o quella pratica di cura un giudizio che potrebbe
dispiacere, di rimettere in discussione certe idee acquisite, di utilizzare
la propria esperienza e la propria capacità riflessiva per creare nuovi
strumenti di cura, nuove metodologie non necessariamente condivise".
(Sassolas 2004)
La Psichiatria oggi non sembra disposta ad accettare fino in fondo il
"rischio" della relazione col paziente e l'impatto con le emozioni che ne
derivano. Dopo tanto sgomitare per essere accolta nel "salotto buono" delle
Neuroscienze, essa tende ora ad operare come un talismano tecnicistico
mobilitando una inesauribile catena di parole magiche e rituali
rassicurativi contro ansia e insicurezza: linee guida, cultura aziendale,
trials farmacologici, primato del comportamento sul vissuto e sul
significato, protocolli, compatibilità di bilancio, marginalizzazione della
psicoterapia, tecniche brevi, santificazione della misurabilità e dell'
"evidence based".
La professione è infantilizzata ed espropriata (e infatti è co-gestita da
politici e amministrativi con ampie collusioni di parte degli addetti ai
lavori) e dietro questa facciata covano il vittimismo, l'ignavia
scientifica, il conformismo, l'omogeneizzazione e il burnout (M. Perini,
2004).
Il titolo scelto per questa Giornata di Studio, "Elogio del rischio",
suggerisce che, proprio per questa generale situazione di stagnazione,
sarebbe importante che ogni operatore e ogni Istituzione investissero sulla
produzione di pratiche realmente innovative, assumendosi, quando occorra, le
responsabilità e i rischi che comportano.
Ciò vuol dire rimettere in discussione idee acquisite che godono ormai di un
consenso indiscusso nell'ambiente psichiatrico e proporre metodologie che,
anche se non immediatamente sistematizzate in teorizzazioni compiute,
dimostrino evidenti ricadute nella pratica clinica.
Solo in questo modo sarà possibile uscire dall'impasse che ha caratterizzato
l'operare in Psichiatria negli ultimi anni e che ha reso questo lavoro ancor
più complesso di quanto non sia già nel suo statuto.
Programma
Ore 8,30
Registrazione dei partecipanti
Ore 9,00
Introduzione
Enrico Pedriali
Ore 9,15
Chairman: Maurizio Bacigalupi
Elogio del rischio
Marcel Sassolas
Ore 10,45
Inerzia istituzionale e Creatività
Antonello Correale
Ore 11,30
Break
Ore 11,45
Discussione
Ore 13,00
Pausa Pranzo
Ore 14,30
Chairman: Josè Mannu
Dinamiche nella Comunità Tra inerzia e cambiamento
Paolo Cruciani
Anna Rocchi
Ore 15,15:
Vivere pericolosamente. Cultura del rischio e bisogno di sicurezza
Sergio Benvenuto
Ore 16, 30
Break
Ore 16, 45
Discussione
Ore 17, 45
Conclusioni
Ore 18.00
Verifica
Segreteria scientifica: Claudio Bencivenga, Marino de Crescente, Jose Mannu,
Enrico Pedriali
Relatori
MARCEL SASSOLAS
Psichiatra, Membro della Societé Psychanalytique de Paris; Presidente della
Association Santé Mentale et Communautés di Villeurbanne (Lyon).
ANTONELLO CORREALE
Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana; Primario Psichiatra
al Dipartimento di Salute Mentale-Azienda USl Roma B
PAOLO CRUCIANI
Psicologo, Membro Associato della Società Psicoanalitica Italiana, Docente
di Dinamiche di Gruppo all'Università "La Sapienza".
ANNA ROCCHI
Dirigente Psicologo all'Azienda USL Roma A
SERGIO BENVENUTO
Psicologo e psicoanalista, membro della Società Gruppo Analitica Italiana
(SGAI) e dell'Institut des Hautes Etudes en Psychanalyse - Parigi.
Chairmen
MAURIZIO BACIGALUPI
Psichiatra, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda USL
Roma B.
JOSé MANNU
Psichiatra, Psicoterapeuta, responsabile della Comunità Terapeutica Urbania
Azienda USL Roma B.
ENRICO PEDRIALI
Medico-Psicologo, Gruppoanalista, vice residente di AiTC - Associazione
italiana per la Terapia di Comunità.
Quota d'Iscrizione
Euro 50 + IVA
Modalità di Pagamento
a) Assegno di Conto Corrente o Circolare,
da inviare con Raccomandata R R alla Segreteria Organizzativa:
ATC - Associazione per la Terapia di Comunità
L.go Settimio Severo, 3 - 20144 Milano
oppure
b) Bonifico Bancario a favore di:
ATC - Associazione per la Terapia di Comunità
CIN: L ; ABI: 05048 ; CAB: 01638 ; CC: 000000001130
Banca Popolare Commercio & Industria - Ag. N° 123 - Via Traù, 3 - 20159
Milano
Copia del Bonifico va inviata, via Fax (02/48029731) alla Segreteria
Organizzativa
Non verranno accettate iscrizioni senza attestazione dell'avvenuto
pagamento.
E' stato richiesto al Ministero della Salute
l'accreditamento ECM per Infermieri, Educatori Professionali, Medici e
Psicologi.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
AITC- ASSOCIAZIONE PER LA TERAPIA DI COMUNITÀ
Largo Settimio Severo, 3 - 20144 Milano
www.aticomunita.org
Tel: 02 / 433242; Fax: 02 / 48029731
e-mail: epedrial@tin.it
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