1. La dimensione soggettiva e la cura del soggetto: fra filosofia e psicologia
Relatrice: dr.ssa Patrizia Crippa
Discussant: dr.ssa Nicoletta Caputo
Le categorie di pensiero che hanno determinato la definizione del soggetto si rifanno a secoli di discussioni teoretiche, almeno dal '600 ai giorni nostri. Sintetizzando a grandi linee la questione, si può vedere un versante naturalistico ed empirico del soggetto come "oggetto di studio" che ci porterà ad una catalogazione oggettivata dell'osservabile; l'altro versante può essere quello di matrice fenomenologica, e diversamente deterministica, che obbliga a porre il soggetto come specifico fattore soggettivo, interattivo con il reale.
Se vogliamo estendere la questione possiamo sostenere che un certo determinismo oggettivo appartiene alla psicologia come scienza e un certo valore della soggettività individuale come dato è un postulato della psicoanalisi. La cura può forse essere un nodo di integrazione dei due sistemi.
2.La diagnosi in psichiatria e in psicoanalisi: il DSM IV, l'ICD 10 e la lettura psicodinamica dei casi.
Relatrice: dr.ssa Barbara Castiglioni
Discussant: dr.ssa Maria Pia Roggero
I criteri generali che ci permettono di formulare una diagnosi psichiatrica si possono ricavare anche operando unâintegrazione di metodi diagnostici diversi. Si possono considerare sia criteri anamnestici, diagnostici e prognostici che appartengono alla più uniforme lettura mondiale dei sintomi nel DSM IV, che le modalità più tipicamente europee che emergono dall'ICD 10. Accanto a questi sistemi va introdotta una lettura marcatamente psicodinamica che permetta di affrontare la diagnosi a misura di individuo, passando da una generalizzazione di ordine strutturale a una presa in carico che ha un carattere più individuale e specifico.
Nella difficile decisione dell'opportunità di un trattamento psicoterapeutico di matrice psicoanalitica, di un trattamento propriamente psicoanalitico o di un supporto psicoterapico, la complessità della diagnosi psichiatrica può rivelarsi di grande utilità nell'orientamento psicoterapico. La collaborazione fra psichiatri e psicoterapeuti può consentire di modificare la diagnosi del paziente nel corso del trattamento psicoterapico, ammettendo sia l'andamento dinamico che l'eventuale trattamento psico-farmacologico del caso clinico.
3. Considerazioni sulle neuroscienze in relazione alla psicoanalisi
Relatore: dr. Antonio Nettuno
Discussant: dr.ssa Cristina Storino
In questo lavoro vengono mostrati alcuni collegamenti tra la psicoanalisi (individuale e di gruppo) e alcune scoperte etologiche e neuroscientifiche.
Lo scopo è di verificare l'utilità di integrare gli sviluppi neurobiologici, etologici e psicoanalitici in una sorta di "nuova alleanza" per raggiungere una migliore comprensione di noi stessi come soggetti che vivono insieme ad altri. Il relatore utilizza alcune riflessioni epistemologiche assieme a differenti vertici per comprendere e spiegare le molteplici fenomenologie affettive, emotive e cognitive che avvengono nei gruppi.
I recenti sviluppi delle neuroscienze ci permettono di approfondire la conoscenza di quelle funzioni mentali di gruppo più complesse che si riscontrano negli umani e, analogamente, in alcune specie animali. Si tengono in considerazione il ruolo dei neurotrasmettitori e delle basi cerebrali coinvolte nei comportamenti altruistici e di cooperatività nei gruppi umani e negli animali sociali. Si discute del cosiddetto fenomeno del rispecchiamento e della funzione dei neuroni a specchio nei suoi differenti aspetti neurologici, etologici, psicoanalitici e letterari. Infine, viene esaminata e messa a fuoco la distinzione tra la memoria implicita ed esplicita . Il nostro fine è quello di sviluppare una continua ridefinizione del campo analitico, introducendo nuovi elementi e ulteriori livelli di analisi
4. Gravità e leggerezza: le posizioni nella cura.
Relatrice: dr.ssa Luciana Ceriani
Discussant: dr.ssa Daniela Galardi
Nella dinamica dell'intervento psicologico con un paziente si possono osservare alcuni effetti del ruolo che i due soggetti della coppia incarnano. Lo psicologo, ad esempio, può porsi nella posizione del diagnosta che si interroga sulla classificazione psicopatologica del paziente, lo pensa in termini di gravità del suo malessere, lo guarda come oggetto di lavoro. A sua volta il paziente si potrebbe porre come oggetto di cura e potrebbe considerare lo psicologo come unâentità curante che può funzionare alla stregua di un farmaco. Va detto che lo psicologo deve tenere conto delle categorie cliniche basilari che non possono mai essere ignorate, ma l'interazione con il paziente non può assolutamente prescindere dalla dinamica interpersonale che costituisce il dato fenomenologico visibile di ogni trattamento psicologico. Inoltre, se consideriamo l'aspetto psicodinamico della diagnosi, possiamo accorgerci a volte che ciò potrebbe essere inteso come segno di gravità non costituisce un vero sintomo psicopatologico grave mentre, al contrario, alcuni elementi apparentemente insignificanti o di scarso rilievo possono essere indicativi di una gravità o di una cronicità poco sospette. Alcune esemplificazioni cliniche metteranno in rilievo queste dimensioni.
5. Il senso delle alterazioni del setting psicoanalitico: nella legge con i fuori legge
Relatore: dr. Pietro Andujar
Discussant: dr. Enrico Vincenti
Verranno illustrate alcune tranches di trattamento psicoanalitico con pazienti diagnosticati come gravi. Alcuni elementi del setting vengono posti in questione perché appaiono come caratteristiche che non vengono accettate dai pazienti. Ci si interroga sui motivi dell'andar fuori legge di questi pazienti non tanto per riportarli dâautorità a un rispetto dei regolamenti, quanto per ricalcare le regole di base della psicoanalisi: tutto ciò che il paziente mette in campo nel contesto della seduta psicoanalitica è materiale e oggetto di analisi. Perciò eludere l'aggressività o l'ampia portata negativa del paziente verso l'analista (o verso i fantasmi che questi attiva nel paziente) significherebbe scotomizzare i contenuti psichici basilari del paziente che ci ha fatto una richiesta di cura.
Qui si cerca di illustrare alcune modalità di cura adottate con pazienti che hanno manifestato patologie gravi (anoressia mentale grave in una paziente di 56 anni, schizofrenia paranoidea, sintomi depressivi melanconici gravi con reiterati propositi di suicidio e senso di annientamento, bizzarri sintomi narcisistici in soggetto con attacchi di panico, scissione dell'Io in giovane intellettualmente iperdotato, ecc.).
Per concludere la sezione, verrà tentata una sintesi della pluralità di interventi.
Il seminario comporta l'assegnazione di 3 crediti ECM a 50 partecipanti, la partecipazione al seminario è gratuita
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