Atti del Congresso - a cura di Ermete Ronchi:
Università degli Studi di Brescia - Cattedra di Psicologia Clinica
INTERNET: BENESSERE, INQUIETUDINI E DISAGIORELAZIONEAlberto GhilardiProfessore Associato di Psicologia Clinica, Università degli Studi di Brescia.
Nella cultura occidentale siamo portati a immaginare il benessere più come una questione attinente la sfera privata di singoli individui e non anche secondo gli effetti a rete di una sofferenza virtuale, che da gruppalità più ampie si scarica su singole soggettualità. Internet è certamente una novità rivoluzionaria del nostro tempo, un fenomeno che, come larrivo delle prime automobili o la nascita di mezzi comunicativi quali la televisione, è figlio e ugualmente accompagna il corso delle vicende esplorative delluomo, incidendo, nello stesso tempo, profondamente su di esse, influenzando significati, abitudini, culture e linguaggi. Internet si presenta come una realtà per molti aspetti ancora poco conosciuta, vissuta da molti come fuori controllo e capace di meravigliare anche lesperto navigatore, ma comunque ricca di potenzialità per tutti e in tutti i campi del sapere. La grande rete è oggi la più dinamica realtà planetaria, di sempre più facile accesso, capace di coniugare interattivamente individualità e gruppalità. Essa può essere quindi accostata come risorsa capace di arricchire le professionalità psicologico cliniche, una risorsa i cui aspetti di ampia fenomenologia gruppale vanno peraltro conosciuti in profondità, se lo si ritiene una risorsa per poter migliorare lo svolgimento anche del proprio lavoro clinico. Inoltre, uno strumento professionale così potente, se da un lato offre forti opportunità al servizio di una più elevata qualità della vita, dallaltro può introdurre nuove patologie che possono essere riscontrate sia a livello individuale, sia in gruppalità più ampie. Nel marzo 2000 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dellUniversità degli Studi di Brescia si è realizzato un convegno dal titolo Internet: benessere inquietudini e disagio con sottotitolo psicoterapia e gruppalità nella grande rete. Si voleva offrire occasione di riflessione e di confronto su un tema di forte attualità e in rapido divenire. Poche relazioni di apertura con lintento di aprire il campo e offrire stimoli di carattere genarale e poi un lavoro di confronto e riflessione in situazione di workshop. Gli spunti di riflessione provenienti da clinici che con ruoli diversi lavorano in contatto col web hanno permesso di socializzate conoscenze e selezionare elementi di interesse, di pericolo e di attenzione poi confluiti in un successivo momento di elaborazione e approfondimento in contesto di "tavola rotonda assistita da computer on line". Temi quali lidentità nei gruppi telematici e la relazione con il virtuale sono stati proposti da più interventi e in particolare dalle relazioni di Renato de Polo e Luca Pezzullo; riflessioni sulle emozioni in rete e sui cambi di paradigmi sottesi alla possibilità di accostare gruppalità più ampie e nuovi pazienti sono state proposte da Ermete Ronchi, mentre Marco Longo ha introdotto il tema della telematica e interconnettività e dellinformazione specialistica dei gruppi per i gruppi attraverso il web. Antonio Imbasciati ha poi rilanciato sulla questione attualmente più dibattuta e controversa: è possibile fare della psicoterapia via internet? In tre workshop esperienziali si è sviluppato poi dibattito e approfondimento. Nel primo Giovanna Cantarella e Andrea imbasciati hanno aiutato ad approfondire ed a confrontarsi sul curare via internet tra risorsa e illusione; Michele Presutti e Annamaria Burlini nel secondo workshop hanno aiutato il gruppo a lavorare sulle problematiche e patologie connesse alla diffusione web, mentre nel terzo workshop Leonardo Speri e Cinzia Sacchelli hanno svolto lo stesso ruolo mantenendo il focus sulle professioni cliniche e i sistemi di cura per cercare di capire quale aiuto sta venendo e potrà in futuro ancor di più venire ai clinici da internet. Grazie ai recorder le riflessioni dei tre workshop sono state riportate in plenaria e lì condivise e dibattute. In quella sede il dibattito si è arricchito di nuovi interventi. Segnalo tra i tanti quello di Silvio Merciai, webmaster del sito della Società Psicoanalitica Italiana. Lutilizzo del computer on line in piena sessione congressuale ha rappresentato lopportunità di un confronto in presenza, per così dire, del diretto interessato. Si è così interagito tra di noi in rete e, ugualmente e simultaneamente, con la rete, intervallando la discussione con curiosità e richieste per la cui soddisfazione ci si potesse rivolgere al web. Questa modalità ha mostrato da un lato come è possibile accedere a informazioni web utili per le professioni cliniche e dallaltro ha portato esempi di lavori prodotti da gruppalità telematiche. Lapprofondimento di tematiche emerse dal confronto e dal dibattito in mailing list specialistiche, ha consentito ad esempio di valorizzare e sviluppare gruppalità virtuali permanentemente attive su temi di grande attualità. Quantunque il tema sembri recente e si possa essere indotti a pensare che scarso fosse il materiale sullargomento, il Convegno ha invece consentito di mostrare come vi sia una attività di scambio via internet e su internet ormai avviata anche nel nostro paese, anche su uno dei punti di interesse che volevamo esplorare, quello del lavoro clinico via web. Questultimo punto in particolare non riguarda solamente lo scambio interprofessionale via rete, ma anche la possibilità che gli strumenti della rete divengano risorse utilizzabili nel lavoro clinico con pazienti, sulla scorta di quanto appare già avviato in realtà estere, Stati Uniti in primis. Dopo un avvio quasi cauto e timoroso, circoscritto sulla ricerca della fisionomia del web onde comprenderne meglio rischi e benefici, la discussione del Convegno si è infatti indirizzata alla esplicitazione di se e come la pratica clinica e psicoterapeutica si possa svolgere via internet o, in altri termini, se anche la rete possa far parte dello psicoterapeuta e della psicoterapia. Non solo dunque si è scoperto che si fa lavoro clinico on line, ma anche che più importante è il domandarsi come (le condizioni metodologiche) lo si possa opportunamente svolgere, fino alla questione centrale, impostata e lasciata inevitabilmente aperta dal Convegno, così come lo è nello stato attuale della questione: se anche una ipotetica psicoterapia on line possa così definirsi, o non sia qualcosa di molto diverso. Al di là di tale questione di fondo (che potrà essere interessante sviluppare successivamente), per molti di noi il Convegno ha rappresentato la scoperta (o la conferma) di quanto internet sia entrato ed entrerà a far parte di ciò che facciamo molto più di quanto potessimo supporre. Sotto il profilo organizzativo e di sintesi, la nostra giornata ha permesso di sintetizzare e agglomerare diversi dati sul rapporto tra ciò che concerne il psi ed internet. Molte delle informazioni relative ai data base delle principali riviste telematiche e più in generale dei siti specialistici di oltre 40 associazioni italiane che si occupano di studio e ricerca in area clinica erano state raccolte un un pre-congress CD curato da Ermete Ronchi. Quel CD, prodotto in tiratura limitata e messo a disposizione dei partecipanti al convegno, è stato ora aggiornato ed il materiale è on line. Contiene gli indici e molti articoli di riviste tra le più importanti in Italia nei settori psichiatrico, psicologico e psicoterapeutico, i lavori di mailing list-gruppi di discussione specialistica nel campo della "salute mentale". Contiene inoltre lintero materiale pubblicato dalla rivista telematica Psychomedia, rivista che, grazie ad uno staff di 50 redattori italiani e stranieri, pubblica quotidianamente on line materiale clinico articolato in oltre 70 aree tematiche. Si tratta di una realtà italiana cui Mental Health Net ha conferito tre stelle su quattro, cosa che pone il sito Psychomedia tra i primi dodici siti specialistici in campo "psi" al mondo. Il frutto di questo lavoro è sintetizzato in questo scritto che mette a disposizione di tutti, su carta e su web, materiali e contributi di coloro che a quel convegno hanno dato vita. Gli stessi testi, oltre a una quantità altri materiali e bibliografie che qui sarebbe lungo elencare sono rintacciabili e consultabili anche anche in rete. Una considerazione conclusiva. Riflettere su internet vuol dire riflettere sul nostro rapporto con il computer e la rete, ma ancor più sulla relazione della nostra mente con uno strumento, su cosa intendiamo per comunicare e, soprattutto, su quanto di noi e della nostra mente è contenuto in quello strumento. Appare questa una premessa essenziale se ci pone il problema se fare o meno psicoterapia via internet. Bibliografia generale di questo congresso Index altre relazioni di questo congresso Alberto Ghilardi
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