"Non piangere se non vedi più il sole, perchè le lacrime ti impediranno di vedere le stelle!"
Jim Morrison
CONTENUTI DELL'OPERA
Il libro è una guida semplice, chiara e utile, che conduce le persone interessate a migliorare le proprie conoscenze sul Disturbo da Attacchi di Panico (DAP). Il volumetto presenta un contenuto tecnico di livello, sviluppato in brevi sezioni in modo informale e discorsivo. Dall'analisi del problema "panico" da vari punti di vista, attraversando e approfondendo varie tecniche di cura, emerge il concetto di "problema=risorsa". Conoscere il panico infatti permette di scoprire potenzialita', desideri, valori, bisogni, energie ancora inespresse che possono arricchire la persona della propria liberta' e del piacere di vivere bene.Diventa quindi un primo passo per capire come utilizzare "l'opportunità panico" per migliorare la propria qualità di vita.
NOTE SUGLI AUTORI
Gianni Lanari è nato a Recanati (MC) nel 1964. Laureato in Psicologia presso l'università La Sapienza di Roma, si è successivamente specializzato in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale. Dopo varie esperienze di collaborazione con alcune A.S.L., dal 1993 è il presidente del Centro Italiano Sviluppo Psicologia. Oltre ad essere il direttore responsabile della Rivista di Psicologia e Psicoterapia CISP, ricopre la carica di vice presidente dell'Unione Nazionale Operatori Formazione Ecm. E' autore del libro LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (Edizioni Finson, Milano, 2004) e del cd-rom CORSO MULTIMEDIALE DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (Edizioni CISP, Roma, 2004). Svolge privatamente a Roma attività libero professionale come Psicoterapeuta ...
Barbara Rossi è nata a Novellara (RE) nel 1967. Laureata in Psicologia presso l'università di Padova nel 1992 col massimo dei voti, si è successivamente specializzata in psicoterapia a indirizzo individuale e gruppale.Ha maturato esperienze professionali in vari settori, collaborando col SSN, col Ministero della Giustizia, con alcuni Istituti Scolastici e con Associazioni di Volontariato. Attualmente svolge attività libero professionale come Psicologa e Psicoterapeuta.Ha pubblicato vari articoli nell'ambito delle dinamiche psicologiche e della psicoterapia di gruppo.Dal 2000 collabora col CISP, per la diffusione di una corretta informazione sulla psicoterapia. Dal 2003 è Presidente Onorario del CISP.
Pietro Adorni, nato nel 1949 a Fornovo di Taro (PR), è l'attuale presidente nazionale della LIDAP. Opera nell'associazione dall'aprile 1995 ed ha rivestito diversi incarichi: operatore dell'ascolto telefonico, collaboratore locale per Parma e provincia; nel 1996, segue il 1° corso di formazione per helper di gruppo, a La Spezia , ed attiva i primi due gruppi d'auto-aiuto a Parma. Nel 1998, viene eletto membro del direttivo nazionale. Nel marzo 2000 progetta il sito web www.lidap.it del quale s'occupa tuttora. Il 17 Ottobre 2000, a Bruxelles, rappresenta la LIDAP Onlus e viene eletto membro del direttivo di GAMIAN-Europe, una rete di 31 associazioni europee tra pazienti.
Vittorio Cei è nato nel 1949 a Cava de' Tirreni e ha vissuto, studiato e lavorato a Napoli. é laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Psichiatria. Dal 1998 è direttore del Dipartimento Salute Mentale della ASL 1 di Venosa (Regione Basilicata). Da oltre 20 anni si occupa di psicoterapia e farmacoterapia nel trattamento integrato del Disturbo di Panico e delle diverse forme di Fobie. Da oltre 10 anni collabora con la LIDAP Onlus per le attività didattiche e scientifiche. é autore dei libri DISTURBO DI PANICO E AGORAFOBIA. DOMANDE E RISPOSTE (tre volumi, Momento Medico Editore, Salerno, 1999) e PANICO E FOBIE. LE RISPOSTE A TUTTI I DUBBI (Franco Angeli Editore, Milano, 2001).
PREFAZIONI
Paolo Migone
Condirettore di Psicoterapia e Scienze Umane
"Il disturbo da attacchi di panico è forse uno dei disturbi psicologici più fraintesi, e questo sorprende se si considera la sua grande diffusione nella popolazione. Ma si può dire che il fraintendimento di questo disturbo, soprattutto da parte di chi ne viene colpito per la prima volta, faccia parte della natura stessa della malattia: gli attacchi di panico sono così sconvolgenti che spesso possono far perdere l'equilibrio psicologico di chi li subisce, tanto da non riuscire più a valutare in modo equilibrato e realistico ciò che sta succedendo. A volte crede di avere un principio di infarto, o di morire, e il terrore che l'attacco si ripresenti è tale che in alcuni soggetti particolarmente sensibili si possono instaurare delle fobie che rimangono a lungo: l'agorafobia, ad esempio, può permanere nonostante gli attacchi abbiano cessato di presentarsi, e costituisce un grosso handicap perché limita la libertà di movimento.
Questo libro si propone di aiutare a conoscere questo disturbo nel modo più chiaro possibile, è cioè un bell'esempio di "psicoeducazione". E per questo può costituire un vero e proprio intervento di prevenzione, poiché prima viene fatta chiarezza, prima gli attacchi possono essere padroneggiati. Nella psicoterapia degli attacchi di panico, infatti, viene data molta importanza alla conoscenza di questo disturbo, appunto per sfatare quelle false credenze e paure irrazionali che quasi sempre colpiscono chi subisce un tale sconvolgimento emotivo, e che sono poi quelle che, in un circolo vizioso, contribuiscono al suo mantenimento. Questo libro illustra in modo chiaro anche le conoscenze di base della terapia farmacologica per gli attacchi di panico, mettendo ad esempio in luce i pericoli dei farmaci ansiolitici (detti anche tranquillanti minori, o benzodiazepine), che in realtà hanno un effetto solo temporaneo, e che nonostante tanti medici purtroppo continuino a prescriverli con leggerezza non sono la terapia più indicata per gli attacchi di panico, anzi, creano dipendenza e assuefazione, e alla lunga possono addirittura portare ad un peggioramento.
Ma c'è un altro pregio di questo libro, ed è il fatto che mostra la grande utilità dei gruppi di "auto-mutuo-aiuto" (self-help): la conoscenza, il confronto e il sostegno reciproco tra persone che hanno vissuto le stesse esperienze rappresentano uno dei fattori curativi più importanti che conosciamo, a volte maggiore di qualunque terapia specialistica. Un "tecnico", anche se bravo e competente, nella misura in cui non ha mai provato quello che ha provato il paziente può privarlo di uno degli aiuti più grandi: la conoscenza che proviene dalla condivisione della sofferenza emotiva."
Michele Campanelli
Docente in Psicoterapia Cognitiva alla Università di St. Kliment
Full Professor University of Ecoforum for Peace O.N.U.
"La vita dell'essere umano è regolata da continui segnali dell'organismo (inteso come realtà biologica e realtà psichica e psicologica). Quando i segnali negativi sono persistenti, è il momento di occuparsi di queste provvidenziali "informazioni di ritorno" per capire da soli o con l'aiuto di esperti, le cause che hanno indotto l'organismo ad inviare segnali di malessere. l'attacco di panico va inserito all'interno di questo schema difensivo. Anche se invia sensazioni di angoscia, di profonda sofferenza, esso va interpretato come "spia" che ci induce a riflettere su errori che stiamo ripetendo. A volte questi segnali diventano estremamente invalidanti, sì che si presentano così penalizzanti da creare un isolamento sociale. Gli autori, nel loro lavoro, giustamente elaborano tre strategie di intervento:
1)un approccio farmacologico che diminuisce di molto la pesantezza dei disturbi psicosomatici dell'attacco di panico e permette all'individuo di partecipare attivamente ad un secondo percorso terapeutico;
2)la psicoterapia, che rimane l'intervento per eccellenza, poiché promuove la modificazione di alcuni aspetti inadeguati della personalità del soggetto, corregge stili di vita disadattivi trasformando la sofferenza nell'acquisizione di nuove risorse di autoregolazione;
3)in ultimo trattano il gruppo di auto-aiuto, che costruisce una rete interattiva funzionale a creare un intervento sulla crisi del soggetto, e promuove una collaborazione che dissolve la percezione di uno stato di abbandono affettivo e sociale in chi si ritrova nel tunnel di questa sofferenza.
Il superamento del problema è garantito!"
Pietro Spagnulo
Direttore generale di ECOMIND
Portale italiano sulla salute mentale
"Sono molto contento della esistenza di questo libro. L'esigenza di informazioni corrette per chi soffre di Disturbo di Panico non può dirsi mai esaurita. Ogni occasione è buona per ricordare che di Panico non solo si può guarire, ma, in un certo senso, si "deve".
Non c'è forse condizione psicopatologica più esagerata del Panico. Sono esagerati i pensieri catastrofici. E' esagerato quanto sia invalidante una emozione così antica quanto obiettivamente innocua. E' esagerato il baccano o il silenzio che suscita. L'ansia non merita tanta apprensione.
Ma se si dicono queste cose del Disturbo di Panico, si corre il rischio che chi ne soffre si sbracci per spiegare quanto sia terribile quello che prova.
Questo libro, allora, lo dice sottovoce, ma con fermezza. Dice che il panico è brutto e fa pensare a cose terribili, ma dice anche che può diventare un'altra cosa. Quel subbuglio di reazioni fisiche, mentali e fisico-chimiche che si chiama Attacco di panico può diventare quello che è: un flash, un avviso, un campanello. Nulla di più. Perché guarire di panico non vuol dire diventare persone placide e tranquille sempre. Guarire di panico significa accettare la paura per superarla. Perché ciò che fa paura non è l'autostrada, la piazza, il treno, la galleria, il supermercato, il traffico. La paura è quella di perdersi e non ritrovarsi.
Questo libro aiuta a capirlo e a darsi da fare."
SOMMARIO1 Introduzione - La parola ai pazienti
2 La parola ai clinici
3 Cenni di epidemiologia - Diffusione
4 Il tempo dell'attacco di panico
5 l'attacco di panico
5.1 Il disorientamento iniziale
5.2 La durata dell'attacco
5.3 l'emozione
5.4 I sintomi
5.5 La fase dopo la crisi
6 Ansia, angoscia e panico
7 Qual è allora il pericolo?
8 La paura di morire
9 Perché?
10 Dai sintomi alla diagnosi
11 Il corpo non mente
12 Le cause
13 Origine etimologica il mito
14 Origine etimologica il significato
15 Origine etimologica e sua evoluzione - Pan diventa un protettore
16 Sull'origine psicologica del disturbo da attacchi di panico
a. perdite, separazioni e la paura della solitudine
b. il conflitto: fedeltà o tradimento? Il rischio di tradire se stessi
c. il modello cognitivo: le interpretazioni catastrofiche
d. il modello comportamentale: la teoria dell'apprendimento
17 Altri aspetti psicologici coinvolti
a. la vergogna
b. ipersensibilità
c. depressione
d. autostima
e. dolore e sofferenza psicologica
f. il terapeuta interno
18 Impatto socio-familiare
19 Vantaggi secondari
20 I pregiudizi
21 In poesia
22 Che prezzo ha la salute?
23 La prognosi: è possibile guarire?
24 Quale libertà?
25 La ricerca di una cura
26 Il trattamento integrato
2)COME CAPIRLO E GESTIRLO
LA PSICOTERAPIA
1 Che cos'è la psicoterapia
1.1 Tante psicoterapie
1.2 Le variabili collegate all'esito positivo della psicoterapia
2 La psicoterapia cognitivo comportamentale
2.1 La valutazione
2.2 Il contratto terapeutico
2.3 Le tecniche terapeutiche
2.3.1 l'intervento psicoeducativo
2.3.2 l'addestramento al rilassamento
2.3.3 La strategia di esposizione
2.3.4 La rieducazione respiratoria
2.3.5 l'intervento di ristrutturazione cognitiva
2.3.6 La strategia di prevenzione delle ricadute
3 Considerazioni finali
LA FARMACOTERAPIA
1 Premessa
2 I farmaci di prima scelta
2.1 l'azione terapeutica dei serotoninergici
2.2 Il rischio di ricadute
2.3 Gli effetti collaterali dei serotoninergici
2.4 Le avvertenze e le precauzioni d'uso
2.5 Interazione con altri farmaci
2.6 Le associazioni terapeutiche con altri farmaci
2.7 Il fallimento della terapia con il serotoninergico
3 I farmaci di seconda scelta
3.1 Gli effetti collaterali dei triciclici
3.2 Rischio di ricadute dopo la sospensione dei triciclici
3.3 Interazioni dei triciclici con altre sostanze
3.4 Avvertenze e precauzioni da seguire nell'uso dei triciclici
4 Altri farmaci efficaci: gli ansiolitici (benzodiazepine)
4.1 Azione degli ansiolitici
4.2 Sintomi da sospensione degli ansiolitici
4.3 Gli effetti collaterali degli ansiolitici
4.4 Le principali avvertenze e precauzioni da seguire nell'uso degli ansiolitici
4.5 Le interazioni farmacologiche degli ansiolitici
4.6 E se falliscono anche gli ansiolitici?
I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO L.I.D.A.P.
1 Principi e caratteristiche del gruppo di auto-aiuto
2 Il vademecum per i gruppi di auto-aiuto
3 Il gruppo di auto-aiuto
4 Il colloquio filtro e l'ammissione ai gruppi
5 Gli incontri d'accoglienza
6 Come s'inizia un gruppo?
7 Il facilitatore di gruppo
8 Alcune regole fondamentali
9 Le fasi del percorso di gruppo
10 Il gruppo di auto aiuto nell'ambito di un'associazione tra pazienti
11 Continuità per "far cultura"
12 Considerazioni finali
3)CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA