Il cantiere della nostra Rivista si apre nel 1991, il numero 0 uscirà di fatto nellottobre 1992; sono trascorsi quasi dieci anni, un tempo che la Redazione sceglie di marcare con una riflessione che conduca i lettori alle origini della terapia familiare psicoanalitica per ricordare, ma anche per ripercorrere a ritroso un cammino che negli anni si è rivelato accidentato, complesso, forse più di quanto noi stessi ci aspettavamo. Nostro obiettivo è anche suscitare riflessioni, interrogativi e, perché no? anche qualche bilancio.
Oggi, allentrata in questo nuovo secolo, noi siamo discendenti ed eredi di ciò che i pionieri ci hanno trasmesso. Abbiamo ricevuto lasciti e legati fecondi e creativi da questa trasmissione transgenerazionale. Ci ritroviamo pronti a continuare il cammino, a individuare e tracciare nuovi percorsi teorico-clinici, o segniamo il passo?
Ci sembrano interrogativi di fondo, premessa a un lavoro che di tanto in tanto si impone in questa disciplina così difficile da declinare nei suoi molteplici aspetti teorico-clinici.
Questo numero della rivista Interazioni è dedicato alla tecnica e alla storia della terapia familiare e di coppia.
La pubblicazione del lavoro di Teruel sulloggetto condiviso e di Scharff sul transfert testimoniano l'applicazione della teoria delle relazioni oggettuali alla terapia familiare.
Si tratta di un filone importante che trae origine dagli studi di Dicks, Laing, Turquet, Main presso il Tavistock Institut of Human Relations.
La scuola argentina è qui rappresentata da una parte da Berenstein e Puget e dallaltra da Garcia Badaracco.
L'orientamento francese di matrice più gruppo-analitica è testimoniato dai lavori di Racamier, Taccani e da Ruffiot e Ciavaldini e dal magistrale lavoro di Anzieu che la rivista ha deciso di ripubblicare.
I grandi assenti di questo panorama sono Ackermann, Stierlin, Boszormenyi-Nagy e altri ancora, ma sarebbe stato difficile testimoniarli tutti.
Il lavoro di bibliografia ragionata Ð di cui qui presentiamo la prima parte, fino agli anni 80 Ð vuole in parte colmare tale lacuna offrendo al lettore uno sguardo più panoramico sullargomento.
Oggi che questo tipo di approccio alla famiglia e alla coppia si rivela sempre più diffuso, ci è sembrato importante traversare le origini per mostrare quanta ricchezza possiamo ancora scoprire in lavori a volte poco conosciuti, ma certo magistrali dei pionieri di questo approccio.
In Italia il recente congresso tenuto a Napoli Quale psicoanalisi per la coppia e la famiglia? ha documentato in parte la variegatezza di questi approcci e ha mostrato una realtà italiana ormai matura e ricca di ricerche creative. Tra gli italiani presenti al convegno numerosi sono stati i contributi interessanti.
I lavori qui pubblicati rivelano, malgrado il tempo, una straordinaria vitalità e utilità per il clinico e oggi che sempre più operatori si dedicano ad approfondire il lavoro in questi setting, questi articoli offrono utili strumenti per il clinico al lavoro.
Della scelta del materiale proposto sono responsabili le curatrici, Anna Maria Nicolò e Simona Taccani.
Un debito e un riconoscente ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile il faticoso lavoro di traduzione, di paziente e sistematica revisione, limatura, aggiustamento, a partire da materiali che talora erano semplici trascrizioni di interventi parlati, lasciati grezzi dai loro autori.
Un ringraziamento particolare a Simonetta Calaon, per la generale supervisione redazionale e per il suo paziente contributo alle traduzioni, cui hanno collaborato Cristina Zorzato, Ivana Staudacher e Caterina Santini (della redazione CeRP di Trento), Clara Monari e Tommaso Ferraresi (redazione CeRP di Milano).
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