CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 35, N. 4 / 1999
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Book Reviews
The end of analysis? Or, Our postmodern
existential situation
Alfred Margulies
Saggio-recensione di: Irwin Z. Hoffman, Ritual
and Spontaneity in the Psychoanalytic Process: A Dialectical-Constructivist View.
Hillsdale, NJ: The Analytic Press, 1998
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Il libro di Hoffman qui recensito (Rituale e spontaneità in
psicoanalisi, tradotto in italiano da Astrolabio, 2000) raccoglie gran
parte degli scritti dell'autore, già pubblicati su varie riviste
(il cap. 4, ad esempio, dal titolo "Il paziente come interprete dell'esperienza
dell'analista", del 1983, è uscito in italiano anche su Psicoterapia
e scienze umane, 1/1995). Vi è solo un unico capitolo originale,
il capitolo 9, dal titolo "Ritualità e spontaneità nel processo
psicoanalitico", che fu presentato dall'autore a Bologna il 17-10-98 (dove
fu discusso da Giovanni Jervis, Marco Casonato, Stefano De Matteis, e Giordano
Fossi, in un convegno organizzato da Andrea Angelozzi, Wilfredo Galliano,
Daniela Iotti, Cristiano Martello, Paolo Migone, e Angela Peduto); fu presentato
anche a Roma il 23-10-98 (alla associazione Methodus di Giuseppe Martini)
e, prima ancora, al Rapaport-Klein Study Group il 10-6-95 (questo lavoro
è stato poi pubblicato nel n. 2/2000 della rivista Ricerca
psicoanalitica, seguito da vari articoli di commento). In questo saggio-recensione
viene fatta una dettagliata analisi delle idee di Hoffman, a partire dal
suo articolo del 1991 pubblicato sul primo numero della rivista Psychoanalytic
Dialogues ("Towards a social-constructivistic view of the psychoanalytic
situation"), articolo che viene considerato ormai un "classico", pur essendo
stato una discussione dei contributi di Lewis Aron, Arnold Modell, e Jay
Greenberg pubblicati sullo stesso numero della rivista. I temi presi in
considerazione sono i seguenti: l'orizzonte esistenziale e il problema
della morte, il socio-costruttivismo e la matrice relazionale, la incertezza
postmoderna e l'impasse dell'ambiguità, la fine dell'analisi, il
"costruttivismo dialettico", ecc. L'autore conclude elogiando questo libro
di Hoffman, da lui definito uno dei pensatori più influenti di questa
nostra epoca esistenziale postmoderna. Hoffman, come è noto, fu
lo stretto collaboratore di Merton Gill negli ultimi vent'anni della sua
vita.
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