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CONTEMPORARY PSYCHOANALYSIS
VOL. 36, N. 2 / 2000
The Hero and the Hassid: A Commentary on the Wolstein-Hirsch Interview

Edgar Levenson

 

Levenson, uno tra i principali esponenti del William A. White Institute, fu compagno di corso di Wolstein durante il training psicoanalitico, per cui gli fu amico per decenni. Nel suo commento all'intervista, tra le altre cose mette in dubbio che Wolstein fosse stato influenzato solo dalla Thompson, in quanto a quei tempi al William A. White Institute vi erano altre importanti influenze di cui Wolstein non poteva non avere risentito. Tra queste Levenson ricorda innanzitutto Harry Stach Sullivan (anche se morì nel 1949), e poi Erich Fromm, Frieda Fromm-Reichmann, Martin Buber, Shunryu Suzuki, e Edward Tauber; anche Rollo May, che si rifaceva alla psicoanalisi esistenziale e a Tillich, fu molto influente allora. La conoscenza di Buber e Suzuki fu mediata da Erich Fromm (a questo proposito Levenson ricorda che Alan Gray, in modo spiritoso e con un gioco di parole, definisce questi insegnamenti di Fromm come "Buberismo Zen"). Inoltre Levenson, che fu supervisionato per due anni dalla Thompson, fornisce di lei un ricordo lievemente diverso: per Levenson Clara Thompson, anche se molto democratica, non era così aperta e disponibile come la ricorda Wolstein, ma era pur sempre una "riservata signora del New England".

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