Ghislaine Boulanger nel "Foreword" (prefazione) introduce i
suoi due articoli seguenti che trattano approfonditamente la questione del
trauma e più in generale del Disturbo da Stress Post-Traumatico (Post-Traumatic
Stress Disorder [PTSD]), articoli che, anche se furono scritti prima dei
tragici fatti di New York dell'11 settembre 2001 (l'attacco terroristico alle
Torri Gemelle di New York), acquistano ora molta rilevanza. I due articoli
infatti trattano il tema del trauma nell'adulto, non nel bambino, e soprattutto
del trauma catastrofico e massivo, sia da un punto di vista clinico che
metapsicologico. Nel primo articolo (The Cost of Survival, "Il costo
della sopravvivenza") tratta le complesse questioni epistemologiche che la
psicoanalisi deve affrontare nella misura in cui studia le reazioni a lungo
termine dopo un trauma psichico massivo nell'adulto. Nel secondo articolo (Wounded
by Reality, "Ferito dalla realtà") offre delle proposte per
risolvere alcuni di questi problemi. Si tratta di un lavoro lungo, in cui
necessariamente affronta tutti i nodi classici della psicoanalisi: la questione
della realtà psichica e del rapporto tra mondo esterno e mondo interno, la
natura del "reale", le concezioni freudiane (la teoria delle pulsioni,
l'istinto di morte, le nevrosi traumatiche, gli aspetti necessariamente
conflittuali di qualunque trauma, ecc.), la concezione del trauma nella teoria
delle relazioni oggettuali, il concetto di "trauma cumulativo" di
Masud Khan, l'ansia di disintegrazione di Kohut, l'ansia di annichilimento di
Melanie Klein, e così via. Nelle conclusioni discute, tra le altre cose, il
problema del "collasso del Sé nucleare", causato da una profonda
crisi del "Sé relazionale".
Anche l'articolo successivo, "Voices from New York: September 11,
2001" ("Voci da New York: 11 settembre 2001"), scritto a più
mani da un gruppo di sei amici, tutti psicoanalisti (Daniel Gensler, Deberah
Goldman, Dodi Goldman, Robert M. Gordon, Robert Prince, Nancy Rosenbach),
riguarda il problema del trauma nell'adulto. Vengono riportate in forma libera e
discorsiva le riflessioni di sei colleghi che si sono incontrati alcune volte
subito dopo i fatti dell'11 settembre 2001. Questo articolo ha quindi un formato
nuovo, e il neo-direttore Donnel Stern nell'editoriale
di questo numero auspica infatti che vengano pubblicati anche articoli in
forma eterodossa, come poesie, narrativa ecc., che abbiano ovviamente rilevanza
psicoanalitica. I racconti di questi sei colleghi toccano i temi più diversi:
come i tragici fatti dell'11 settembre hanno influenzato il comportamento e i
sogni dei loro pazienti, come le loro vite sono cambiate da quel giorno, come si
sono comportati concretamente in seduta pazienti e terapeuti al momento esatto
del disastro, chi l'ha detto per primo, perché e come, cosa hanno fatto, se
hanno interrotto la seduta, se hanno fatto (o fatto fare) delle telefonate
oppure no, se hanno ascoltato le telefonate oppure se hanno rispettato
reciprocamente la privacy, se si sono confortati a vicenda e come, se è
stato possibile analizzare le implicazioni transferali, e così via. E' questo
un documento toccante, tra i tanti che in quel periodo sono stati prodotti a New
York, come tentativo potremmo dire di auto-aiuto (self-help), per
categorie professionali maggiormente esposte al rischio di disturbo
post-traumatico da stress e quindi maggiormente bisognose di una elaborazione
terapeutica.
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