L'autrice sostiene che coloro che intraprendono il training psicoanalitico
spesso coltivano fantasie inconsce riguardo al meccanismo della cura. Queste
fantasie hanno molteplici derivati, e spesso sono strettamente collegate alle
motivazioni inconsce per le quali si è scelto di diventare psicoterapeuti.
Queste fantasie a volte perdurano molto tempo, non sono scalfite né dall'analisi
personale né dal training, e influenzano le scelte cliniche. per questi
motivi, la maturazione di
un analista quindi implica una continua auto-supervisione volta ad analizzare le
differenze tra quello che più o meno inconsciamente si ritiene che sia curativo
e le teorie ufficiali della cura che vengono insegnate durante il training.
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