A questo simposio, che vuole essere il primo di una serie di simposi ospitati in questa nuova sezione della rivista (che non comparirà regolarmente) dedicata al "rapporto tra psicoanalisi e arte, cultura e i
media", sono stati invitati ad intervenire quattro intellettuali americani non psicoanalisti, noti scrittori di narrativa e saggistica (Robert Boyers, Daniel Hayes, Francis Levy, Rick Moody), ai quali è stato chiesto di parlare della rilevanza della psicoanalisi per il loro lavoro. Più precisamente è stato loro chiesto se vi sono degli aspetti non adeguatamente investigati dalla psicoanalisi e che invece hanno potuto meglio approfondire nel loro settore disciplinare, se vi sono concetti psicoanalitici che trovano rilevanti per il loro lavoro creativo (eventualmente anche in senso negativo), e quale è il loro giudizio su quello che scrivono gli psicoanalisti, cioè se riescono a raccontare o descrivere la natura umana meglio o peggio rispetto alle opere di narrativa.Ê
Questo simposio pare essere all'insegna della nuova linea editoriale che Blechner
(neoeletto direttore di Contemporary Psychoanalysis - vedi in questo
numero il suo primo editoriale) dice di voler inaugurare, volta ad una maggiore apertura interdisciplinare (antropologia, sociologia, arte, neurobiologia, economia, ecc.). Blechner auspica un'apertura anche verso la ricerca empirico-quantitativa sul risultato della psicoterapia, un settore in passato trascurato da
Contemporary Psychoanalysis, ma che come sappiamo è sempre più presente in molte riviste psicoanalitiche, secondo un trend iniziato negli anni 1980.Ê
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