Lee Miriam Whitman-Raymond discute come affrontare clinicamente il problema
della differenza di classe sociale tra paziente e analista, e presenta anche due
esempi clinici in cui tra le altre cose suggerisce l'utilità della
self-disclosure. All'inizio fa una breve revisione della letteratura in cui
cita solo autori nordamericani, tra i quali Neil Altman che nel suo libro The
Analyst in the Inner City. Race, Class, and Culture Through a Psychoanalytic
Lens (Hillsdale, NJ: Analytic Press, 1995) aveva proposto una "psicologia
tripersonale" in cui la "terza persona" sarebbe rappresentata dal contesto
sociale. Il tema della influenza della classe sociale di appartenenza sulla
coppia terapeutica viene quindi affrontato in modo soprattutto clinico
(esaminando ad esempio i sentimenti di invidia e vergogna che possono emergere),
affermando - testualmente - che oggi se ne sta cominciando a parlare (p. 430), e
ignorando completamente la letteratura europea (tra i tanti che si sono occupati
di questa tematica, e per citare un autore noto ai lettori della nostra rivista,
si pensi solo a Paul Parin, che nel saggio del 1975 "Critica della società nel
processo di interpretazione" - tradotto nel
n. 1-2/1976 di Psicoterapia e
Scienze Umane e ripubblicato nel
n. 3/2009 - aveva fornito un contributo
teorico significativo). |