Vengono presentate dieci lettere di Freud a Wilhelm Reich
che vanno dal 1924 al 1930 e qui pubblicate per la prima volta. Queste 10
lettere (tra le circa 1.200 che Freud a Reich si scambiarono nell'arco di
venticinque anni) sono appena state rese pubbliche dai
Freud Archives per decisione di
Harlod Blum, il direttore che a suo tempo successe a Kurt Eissler il quale le
aveva vincolate al segreto assieme a migliaia di altri documenti sulla storia
della psicoanalisi (per dettagli su queste vicende
vedi l'articolo sullo "scandalo
Masson" a pp. 32-62 del n.
4/1984
di Psicoterapia
e Scienze Umane). In quegli anni Reich, uno dei teorici più
originali della seconda generazione di analisti, era vicedirettore
dell'Ambulatorio psicoanalitico di Vienna dove venivano assistiti gratuitamente
operai, contadini, studenti, soldati, impiegati, ecc. La convinzione di Reich,
che per lettera condivideva con Freud che ascoltava con affetto e attenzione,
era che così come l'individuo doveva eliminare le rimozioni interiori,
ugualmente doveva liberarsi dalle oppressioni e dai condizionamenti
socioeconomici che limitavano la piena espressione delle potenzialità umane, e
crdeva in una possibile convergenza tra psicoanalisi
e marxismo. Le lettere hanno l'originale tedesco a fronte, e la traduzione è di
Elizabeth A. Danto con la collaborazione di Christopher Barber, Joerg Bose,
Julia Beltsiou e Mark Blechner. Questo articolo di
Elizabeth Ann Danto può essere scaricato full-text in PDF dalla pagina Internet
http://www.wawhite.org/uploads/Journals/CPS-047-0155.pdf. |