JOURNAL OF PSYCHOSOMATIC RESEARCH
- N. 1 / 1999
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Prevalence of Alexitimia and Its Association
with Sociodemographic Variables in the General Population of Finland
J. K. Salminen, S. Saarijärvi, E.
Äärelä, T. Toikka amd J. Kauhanen
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L'alexithymia (letteralmente, mancanza di parole per le emozioni) è
un costrutto introdotto fa Peter Sifneos e John Nemiah agli inizi degli
anni '70 per indicare una costellazione di caratteristiche di personalità,
quali difficoltà cognitiva di identificare le emozioni e distinguerle
dalle componenti fisiche dell'arousal emotivo, difficoltà nel descrivere
le proprie emozioni agli altri, stile di vita affettivamente povero (testimoniato,
ad esempio, dall'assenza di materiale onirico), stile cognitivo orientato
verso la realtà esterna, mancanza di introspezione e adattamento
alla realtà sociale di tipo conformistico. Generalmente, l'alexithymia
è stata studiata in alcuni gruppi clinici, nell'ipotesi iniziale
che fosse associata alle classiche malattie psicosomatiche ed attualmente
a disturbi più variegati della regolazione degli affetti. Alcuni
ricercatori hanno però anche ipotizzato che possa essere presente
nella popolazione generale normale.
Finora l'alexithymia nella popolazione sana è stata studiata
solo su piccoli gruppi, e mancava un più ampio studio epidemiologico
che ne mostrasse prevalenza e caratteristiche sociodemografiche nella popolazione
generale. Fra gli studi finora effettuati, a parte uno studio italiano
di Pasini e coll. del 1992, spiccano gli studi finlandesi dei gruppi di
ricerca delle Università di Turku e di Kuopio. Ve ne sono già
tre (del 1990, 1993 e 1996) i quali hanno però mostrato alcune debolezze
metodologiche, quali la bassa numerosità del campione, la scarsa
rappresentatività del campione rispetto alla popolazione di riferimento
o l'uso di strumenti di valutazione dell'alexithymia psicometricamente
deboli. I risultati di questi studi sono controversi: l'alexithymia è
risultata associata a questa o a quella variabile sociodemografica a seconda
dello studio.
Questo studio di Salminen e coll. costituisce finalmente il primo studio
epidemiologico effettuato su una coorte di soggetti rappresentativa della
popolazione finlandese generale mediante un questionario di valutazione
dell'alexithymia psicometricamente ben validato, la Toronto Alexithymia
Scale a 20 items (TAS-20). Sono state selezionati in modo random 2000
soggetti in età lavorativa (18-64 anni) dal registro nazionale finlandese
della previdenza sociale ed è stata loro inviata per posta la TAS-20
(insieme ad un questionario su dati sociodemografici). Il tasso di risposta
è stato elevato (circa il 77%), con un campione finale di circa
1300 soggetti, di cui il 44.7% maschi.
I risultati hanno mostrato che:
1) Il tasso generale di prevalenza dell'alexithymia nella popolazione
generale è stato del 13%, con una prevalenza negli uomini (17%)
che è circa il doppio di quella nelle donne (9%). Questo risultato
è coerente con quanto già trovato da altri autori con la
stessa scala di valutazione. Non sono state trovate interazioni statisticamente
significative fra genere ed altre variabili sociodemografiche;
2) Il modello di analisi multivariata (secondo la procedura dei modelli
lineari generali) ha mostrato che l'alexithymia è significativamente
associata oltre che al genere maschile anche ad un basso livello di istruzione
e ad un basso livello socioeconomico. Questa associazione positiva fra
alexithymia, istruzione e status socioeconomico è spiegabile in
entrambe le direzioni di causalità. Poiché istruzione e status
socioeconomico sono associati, è probabile che soggetti di scarsa
istruzione e basso livello sociale trovino maggiori difficoltà nell'elaborazione
cognitiva e nella comunicazione interpersonale dei propri stati affettivi.
E' però anche possibile una relazione causale inversa, per cui l'alexithymia
influenza negativamente il successo sociale personale. Inoltre, è
anche possibile che soggetti con basso livello socio-culturale-economico
provengano da ambienti familiari di origine del medesimo livello e che
quindi le tre variabili siano casualmente associate a problemi psicosociali
di tipo evolutivo.
3) Il modello multivariato ha mostrato anche che l'alexithymia è
significativamente associata all'età avanzata. Anche questo dato
trova conferma in studi precedenti. E' possibile che l'alexithymia sia
un fenomeno secondario reattivo all'aumento dei problemi di salute fisica
che progrediscono con l'avanzare dell'età. E' però anche
da ipotizzare che le persone più avanti con l'età siano vissute
in un ambiente culturale diverso da quello delle generazioni più
giovani, ambiente nel quale l'espressione e la comunicazione delle emozioni
era scoraggiata.
4) Contrariamente a quanto riscontrato in qualche altro studio precedente,
non è stata trovata alcuna associazione fra l'alexithymia e lo stato
civile.
Restano aperte ancora molte domande sulla natura dell'alexithymia,
ma questo studio fornisce almeno alcune prime risposte sulle caratteristiche
dell'alexithymia in una popolazione generale. Non è ancora chiaro
se l'alexithymia sia un fenomeno culturalmente caratterizzato a causa della
mancanza di studi transculturali. Sarebbe infatti interessante verificare
se le cifre riscontrate nella popolazione finlandese siano sovrapponibili
a popolazioni culturalmente ed antropologicamente diverse, anche se ugualmente
occidentali, come ad esempio gli abitanti dell'Italia meridionale.
Juoko K. Salminen
Research and Development Unit of the Social Insurance Institution
Peltolantie 3
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