In questa review, gli autori si sono posti l’obiettivo di esaminare
l’efficacia dei farmaci antidepressivi in pazienti con malattie organiche.
Il problema è più delicato, a livello clinico, di quanto
possa apparire a prima vista. Infatti è spessissimo molto difficile
diagnosticare una depressione maggiore in un paziente fisicamente malato,
sia perché molti sintomi depressivi si confondono con quelli specifici
della malattia, sia perché spesso si considera la depressione come
una reazione “normale” alla malattia. Inoltre, vi è una convinzione
diffusa che l’assunzione di antidepressivi sia controindicata in pazienti
fisicamente malati. Il risultato è che la depressione è sotto-diagnosticata
e sotto-trattata soprattutto nei setting di medicina.
Gli autori della review hanno selezionato 18 randomized placebo-controlled
trials in cui si è studiata l’efficacia di antidepressivi per almeno
4 settimane di somministrazione in pazienti (N=838) affetti da varie patologie
mediche (HIV/AIDS, infarto, cancro, sclerosi multipla, gravi malattie cardiache
e renali, diabete mellito, ostruzioni delle vie aeree, traumi cranici,
malattie miste dell’anziano), secondo la metodologia dei gruppi Cochrane
analizzati mediante meta-analisi. Gli antidepressivi impiegati negli studi
sono stati TCA (triciclici), SSRI (serotoninergici) e atipici, per un trattamento
medio di 6.5 settimane.
I risultati della meta-analisi hanno evidenziato una marcata efficacia
degli antidepressivi nei pazienti fisicamente malati con diagnosi di depressione.
Il number-needed-to-treat (NnT) è risultato essere 4.2 (95% CI 3.2-6.4),
ossia sono necessari almeno 4 pazienti trattati con gli antidepressivi
e classificati come responders per ottenere un simile effetto di efficacia
con il placebo. Inoltre, i TCA e gli SSRI hanno un effetto di efficacia
e di tollerabilità del tutto simile fra di loro, cosa che – nel
commento degli autori – non giustifica la preferenza degli SSRI come trattamento
di prima scelta in questi casi. Infine, gli antidepressivi non hanno prodotto
effetti collaterali sulla malattia organica di base, tranne la nortriptilina
che peggiora il livello di glicemia nei pazienti con diabete mellito.
Questo studio è importante poiché presenta dati aggregati
(meta-analisi) da studi ben selezionati (metodologia Cohcrane). Esso evidenzia
l’importanza dell’intervento psichiatrico in medicina, l’efficacia della
terapia antidepressiva per i pazienti organici depressi e l’assenza di
effetti collaterali importanti sulla malattia a causa della terapia antidepressiva:
i pazienti eliminati dal braccio sperimentale dei vari studi (per varie
cause, fra cui gli effetti collaterali) non sono stati significativamente
differenti da quelli eliminati dal braccio con placebo (30% vs. 27%, OR
1.15, 95% CI 0.82-1.60). Il limite di quest’analisi è quello classico
di tutte le analisi per dati aggregati: in letteratura vengono di solito
pubblicati trials con outcome positivo mentre vengono o rifiutati o non
inviati nemmeno per la pubblicazione i trials con outcome negativo. Ciò
significa che i risultati negativi dei trials sono sottorappresentati in
letteratura, per cui viene attribuito loro un peso di gran lunga inferiore
di quello che probabilmente hanno in realtà. Questa è una
delle ragioni per cui da più parti si stanno spingendo autorità
sanitarie nazionali ed internazionali, oltre agli editors delle riviste,
a formare un registro dei trials da iniziare, in modo da monitorare tutti
gli outcomes ottenuti.
Dr. David Gill
Department of Liaison Psychiatry
Whipps Cross Hospital
London E11 1NR, UK
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