E' noto che l'interpretazione che il paziente dà dei propri
malesseri e delle proprie sensazioni fisiche, soprattutto se ambigue, influenza
pesantemente la ricerca di cure sanitarie. Robbins e Kirmayer hanno sviluppato
qualche anno fa una scala, il Symptom Interpretation Questionnaire (SIQ),
per valutare lo stile attributivo del paziente, ossia la sua tendenza
ad assumere uno stile attributivo di tipo psicologico (riconoscimento della
natura psicologica dei sintomi fisici) o somatico (negazione dei fattori
psicologici). Lo studio di Bower e coll. è stato effettuato su pazienti
volontari afferenti a tre centri di medicina di base di Londra ma di cui
solo l'8% (43 soggetti) ha accettato di partecipare. I pazienti hanno completato
il SIQ per la valutazione dello stile attributivo e il General Health Questionnaire
(GHQ) per la valutazione come strumento di screening psicopatologico, mentre
il medico di base ha fornito una valutazione indipendente della psicopatologia.
I risultati finali dell’analisi della regressione logistica hanno mostrato
che la maggiore gravità del disturbo psicopatologico (mediante il
GHQ che ha evidenziato comunque una buona correlazione con il rating
di psicopatologia del medico di base) e l'età dei pazienti hanno
costituito le maggiori variabili predittive del riconoscimento dei casi
psichiatrici mascherati da sintomi somatici, mentre lo stile attributivo
valutato con il SIQ ha offerto un minor contributo, spesso marginale. Gli
autori concludono affermando che il SIQ non è lo strumento migliore
per riconoscere i pazienti psichiatrici che si presentano con sintomi somatici
(somatizers), ma la scarsa numerosità e l'elevata selezione del
campione pone molti dubbi sulla conclusione degli autori.
Peter Brown
National Primary Care Research and Development Centre
University of Manchester
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