Comunicazione al Convegno internazionale
“Media digitali e psicotecnologie: viaggi nella mente dei mondi
virtuali”, Erice, Villa San Giovanni, 28 giugno-1 luglio 2001. PremessaLa ricerca si inquadra in un progetto di ricerca più ampio che si prefigge di indagare la percezione dei rischi di pedofilia on-line nell’ambito delle realtà direttamente esposte a tale rischio (i minori) e dei soggetti deputati a funzioni educative che possono costituire un elemento di ostacolo al fenomeno criminale in oggetto (i genitori e gli educatori). Lo studio cerca di individuare quali siano le risorse e le strategie ottimali da adottare per difendere i giovani dalla fruizione di pedopornografia, dalle molestie e dagli adescamenti on-line. La ricerca che presentiamo sulle conoscenze e su i comportamenti dei genitori di ragazzi adolescenti e preadolescenti, fruitori di internet. I risultati che presentiamo si riferiscono ai primi campioni pilota, rilevati in una specifica zona dell’Italia (province di Varese e Verbania) al fine di testare lo strumento utilizzato. Le prime ricerche di sfondo, realizzate prima della somministrazione mediante una serie di interviste libere a campioni di genitori hanno mostrato una certa impreparazione di base su tali tematiche dovuta in parte anche alla ridotta alfabetizzazione informatica. Il campione e il questionarioLo strumento è in corso di somministrazione in alcune scuole elementari e medie italiane. La somministrazione è prevista ad un campione di circa 5000 genitori di minori utenti di internet entro la fine del 2001. In questa fase pilota della ricerca, finalizzata soprattutto alla messa a punto degli strumenti, il questionario è stato somministrato ad alcuni campioni di 200 soggetti in Veneto e nel Lazio. Il questionario utilizzato è composto di 34 items. Tutte le domande sono poste in forma chiusa con risposte a scelta multipla divise in due parti: 1) Dati personali; 2) Domande sull’uso dei mezzi informatici. Nella prima parte si chiedono informazioni di carattere personale come l’età, il sesso ed il titolo di studio. La seconda parte invece si occupa dell’uso dei mezzi informatici e può essere suddivisa in 7 sottoaree che si occupano di: q
domande di carattere
generale sull’utilizzo di Internet, da parte degli stessi genitori o dei
loro figli q
domande circa la
percezione dei rischi di "navigazione" e del genere di tali rischi q
domande sul controllo
ed eventuali discussioni e/o spiegazioni riguardo al tipo di siti visitati dai
propri figli q
domande generali sulla
percezione del rischio pedofilia in Internet e sulla sicurezza della rete q
domande riguardanti la
conoscenza e l’efficacia della legge n.269/1998 (legge antipedofilia) q
domande di conoscenza
circa i mezzi di protezione informatici Il
testo del questionario Stiamo effettuando un’indagine riguardante
l’uso dei mezzi informatici nella società italiana. Le proponiamo
di compilare il seguente questionario ricordandole che non ha alcuna
finalità commerciale, che è assolutamente anonimo e che le
risposte verranno analizzate in modo estremamente riservato. La compilazione
del questionario non le prenderà molto tempo (10 minuti circa). Alcune
domande si riferiscono alle sue opinioni: non ci sono risposte giuste o
sbagliate, si vuole semplicemente sapere che cosa ne pensa la gente di una
questione importante. Se non è sicuro di quale risposta dare, indichi la
scelta che maggiormente le sembra adeguata al momento della compilazione. La
preghiamo di rispondere secondo l’ordine con cui vengono presentate le
domande del questionario senza leggere prima quelle che seguono e di dare una
sola risposta, tranne nei casi in cui è diversamente indicato. La
ringraziamo per la collaborazione. QUESTIONARIO
età: q
18-23 q
24-29 q
30-35 q
36-41 q
42-47 q
48-53 q
54-59 q
60-65 q
oltre 65 sesso: q
m q
f titolo
di studio: q
licenza elementare q
licenza media inferiore q
licenza media superiore
o diploma q
laurea attività
lavorativa: q
studente q
operaio q
impiegato q
quadro/direttivo q
dirigente q
imprenditore q
libero professionista q
commerciante q
disoccupato q
pensionato q
altro stato
civile: q
celibe/nubile q
convivente q
coniugato/a q
vedovo/a q
separato/a q
divorziato/a 1)
possiede e/o utilizza un computer? q
si q
no 2)*
se si, con quale funzione? (* può segnare più risposte) q
videoscrittura q
gestione dati q
gestione amministrativa q
grafica q
programmazione q
internet q
videogiochi q
altro 3)
in quale stanza della casa è collocato il computer? q
camera dei figli q
studio dei genitori q
altro 4)
possiede (o possedeva) l’abbonamento ad internet? q
si q
no 5)
ha figli che utilizzano internet? q
si q
no 6)*
se si, che età hanno? (* può segnare più risposte in
caso di più figli) q
0-3 q
4-6 q
7-10 q
11-14 q
15-18 q
19-21 7)
i suoi figli come utilizzano internet? (* può segnare più
risposte) q
navigazione sul web
(visitando siti) q
posta elettronica q
chat-line
(comunicazioni tra utenti in tempo reale) q
prelievo di giochi,
musica e programmi vari q
gruppi di discussione 8)
quante ore al giorno utilizzano internet (in media)? q
1 o meno q
2 q
3 q
4 q
5 q
6 q
più di 6 9)
lascia navigare suo figlio da solo? q
si, sempre q
si, qualche volta q
raramente q
no, mai 10-a)
se ha risposto “si” alla domanda precedente (lascia navigare suo
figlio da solo), perché? q
mi fido di lui/lei q
non credo che navigare
da solo sia un pericolo q
se dovesse capitargli
qualcosa di particolare me lo racconterebbe q
lo fanno tutti i suoi
amici q
altro 10-b)
se ha risposto “no” alla domanda precedente (non lascia navigare
suo figlio da solo), perché? q
non credo che sia
abbastanza grande (di età) per farlo q
non mi fido della rete
e credo che sia molto pericolosa q
non penso che mi
parlerebbe di eventuali incontri spiacevoli q
non penso che abbia
abbastanza conoscenze per navigare da solo q
altro 11)
ritiene che l’utilizzo di internet da parte di minori possa contemplare
dei rischi? q
si q
no 12)*
se si, che genere di rischi? (* può segnare più risposte) q
fruizione di materiale
pornografico q
fruizione di contenuti
violenti q
esortazione
all’uso di droghe q
esortazione
all’odio razziale q
adescamenti da parte di
pedofili q
truffe q
molestie sessuali q
esortazione ai
danneggiamenti ed alla violenza q
rapimenti q
stupri q
altro 13)
controlla i siti visitati da suo figlio? q
si, sempre q
qualche volta q
no, mai 14-a)*
se ha risposto “si” (controlla i siti visitati da suo figlio), perché?
(* può segnare più risposte) q
controllo che abbia
visitato siti adatti alla sua età q
controllo che non si
sia imbattuto in siti pericolosi q
controllo per mio
scrupolo q
controllo che non abbia
dato dati personali a siti commerciali q
altro 14-b)*
se ha risposto “no” (non controlla i siti visitati da suo figlio),
perché? (può segnare più risposte) q
mi fido di lui q
e’ abbastanza
grande da gestire la cosa da solo q
perché non ci ho
mai pensato q
non m’interessa
sapere che siti visita q
altro 15)
i vostri figli vi raccontano le loro esperienze di navigazione, i siti visitati
ed eventuali conoscenze avvenute in rete? q
mai q
qualche volta q
spesso q
sempre 16)
vi hanno mai raccontato di essere giunti in un sito che conteneva materiale
illegale (pornografia, esortazione all’uso di droghe e all’odio
razziale, ecc.)? q
si q
no 17)
vi hanno mai informato di aver conosciuto delle persone (anche coetanei)
navigando in rete e di aver intenzione di conoscerli di persona? q
si q
no 18)
vi hanno mai raccontato di aver conosciuto in chat delle persone che hanno
parlato con loro di sesso? q
si q
no 19)
se sapesse che suo figlio è stato contattato da un pedofilo, via
internet, come reagirebbe? q
gli impedirei di
navigare q
gli permetterei di
navigare solo in presenza di un adulto q
avvertirei la polizia q
lascerei passare un
po’ di tempo e la cosa si ridurrebbe da sola q
altro 20)
ha mai proibito a suo figlio di visitare dei siti particolari? q
si, sempre q
si, qualche volta q
no, mai 21)*
se ha risposto “si” (ha proibito di vedere dei siti),
perché? (* può segnare più risposte) q
non voglio che veda
siti pornografici q
non voglio che
frequenti chat-line o gruppi di discussione sconosciuti q
non voglio che compri
niente o che dia dati personali nella rete q
non vorrei che avesse
guai con la polizia telematica o con gli hackers q
altro 22)*
che siti ha impedito di vedere a suo figlio? (* può segnare
più risposte) q
siti pornografici q
siti commerciali q
siti dai contenuti
dubbi q
chat-line q
altro 23)*
se non ha mai proibito a suo figlio di visitare dei siti, perché? (*
può segnare più risposte) q
credo che proibire non
sia il modo giusto di agire q
penso che sia
abbastanza grande da capire quali siti sono pericolosi q
e’ più
bravo di me nel navigare e sa quali sono i pericoli della rete q
ha il diritto di poter
visitare tutti i siti che vuole q
altro 24)
crede che il pericolo di essere avvicinato in rete da un pedofilo sia reale,
oggi, in Italia? q
si q
no q
non so 25)
crede che la rete sia abbastanza sicura per un bambino? q
si q
no q
non so 26-a)
se ha risposto “si” (la rete è sicura), perché? q
ci sono i programmi
specifici per proteggere i bambini q
non dobbiamo alimentare
falsi allarmismi q
non credo che i siti
pedofili siano accessibili così facilmente q
le statistiche mostrano
che l’80% degli abusi avviene in famiglia, quindi la rete è
più sicura q
altro 26-b)
se ha risposto “no” (la rete non è sicura), perché? q
e’ facilissimo
accedere a siti pedopornografici q
spesso sono gli stessi
pedofili che contattano i bambini, non viceversa q
internet è un
mezzo di comunicazione per adulti q
non esiste una
regolamentazione chiara né forze dell’ordine che se ne occupino q
altro 27)
conosce la legge 269/1998, la cosiddetta “legge antipedofilia”? q
si q
no q
ne ho sentito parlare 28)
sa che prevede anche una regolamentazione per internet? q
si q
no q
non so 29)
crede che sia efficace? q
si q
no q
non so 30)
se ha risposto “no” (la legge in vigore e’ inefficace),
perché? q
penso che per internet
ci voglia una regolamentazione specifica q
non mi sembra che abbia
fatto molto fino ad ora q
penso che ci voglia un
gruppo di esperti che si occupi del problema q
la sola legge non
basta, bisogna inasprire le pene q
altro 31)
conosce programmi per controllare l’accesso dei bambini ai siti internet
(ad esempio: net nanny, cyberpatrol, surfwatch)? q
si q
no 32)
usa questo tipo di programmi? q
si q
no 33)
crede che siano efficaci? q
si q
no 34-a)
se ha risposto “si”, perché crede che siano efficaci? q
ho riscontrato
personalmente la loro efficacia q
dato che li vendono a
qualcosa serviranno q
sono stati creati da
persone molto qualificate quindi non possono fallire q
ho sentito parlare di
casi in cui sono stati efficaci q
altro 34-b)
se ha risposto “no”, perché crede che siano inefficaci? q
personalmente non credo
che possano funzionare q
i
“malintenzionati della rete” non si fanno certo intimidire da
questi strumenti q
non sono abbastanza
avanzati da stare al passo con i tempi q
non ho mai sentito
parlare di casi reali in cui abbiano svolto la loro funzione q
altro Conclusioni
e commenti I primi risultati ottenuti
nei campioni pilota, pur non rappresentando elementi di assoluta rilevanza,
hanno però già evidenziato alcune carenze informative e talvolta
una vigilanza superficiale da parte di molti genitori di minori utenti di
internet. Dall’analisi dei dati è infatti emerso che le conoscenze
riguardo al problema pedofilia on-line sono molto spesso frammentarie ed
inesatte come del resto il mondo di Internet e l'informatica in genere. I
programmi per controllare l’accesso dei bambini ai siti internet (ad
esempio: net nanny, cyberpatrol, surfwatch) sono praticamente sconosciuti e nei
pochi casi in cui non lo sono, non vengono utilizzati perché molti non
sanno dove è possibile reperirli e come usarli correttamente. La legge
269/98, la cosiddetta legge antipedofilia, malgrado tutta la pubblicità
avuta sui media, non sembra essere stata recepita o è stata fraintesa,
quasi nessuno infatti sa di cosa tratti e come ci si deve comportare o a chi
rivolgersi in caso di pedofilia via Internet. Per quanto riguarda
l’attività di controllo da parte dei genitori durante la
navigazione dei figli la situazione sembra essere connotata da numerosi
comportamenti a rischio. Le risposte all’item
n° 3 ad che riguardava il luogo di collocazione del computer in casa ha
mostrato che nel 50% dei casi il PC si trova nella camera dei figli: quindi
quando i ragazzi navigano, non sempre sono sotto gli occhi dei genitori. Le
risposte all’item n° 9 hanno poi evidenziato che il 38% dei soggetti
intervistati lascia i propri figli da soli in rete e tale comportamento
costituisce di fatto il rischio maggiore. Le motivazioni addotte dai genitori
rispetto all’azione di vigilanza (o meno) sui propri figli durante la
navigazione si evidenziano dalla tabella che segue, riferita all’item
n° 10
Certamente
i dati proposti non devono essere considerati come assolutamente significativi
poiché ottenuti attraverso campionature pilota finalizzate soprattutto
al testing degli strumenti. I dati definitivi saranno pubblicati nei prossimi
mesi dopo la somministrazione al campione previsto (5000 soggetti) e con la
versione fiinale dello strumento. Riferimenti bibliografici Cadoppi
A. Commentario delle “Norme contro lo sfruttamento della
prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori,
quali nuove forma di riduzione in schiavitù” (l.3 agosto 1998, n.269). Camarca
C. (1998). “I santi innocenti”.
Baldini&Castoldi. Congresso
PACSE, Roma, Luglio 1998. “Sfruttamento sessuale e minori: nuove linee
di tutela.”. De
Cataldo Neuburger L. (a cura di). (1999). “La pedofilia. Aspetti
sociali, psico-giuridici, normativi e vittimologici”. CEDAM, Padova. Di
Giannatonio M., Strano M., Verrengia A., L’occaso C. M. (aprile 2000)
“Alice nella rete delle meraviglie: esperienze di cyberpedofilia.” Relazione al convegno nazionale: Nuovi media
e disagio psichico. Comunicazione, identità e relazione nell’era
digitale. Palermo 15 aprile 2000. Articolo reperibile al sito Internet: www.criminologia.org Galdieri
P. (gennaio 2001) “Il reato commesso attraverso Internet.” Articolo reperibile al sito Internet: www.criminologia.org Pacciolla
A., Ormanni I., Pacciolla A. (1999) “Abuso sessuale. Una guida per
psicologi, giuristi ed educatori”.
Edizioni Laurus Robuffo. Presidenza
del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Sociali. (Luglio 2000).
“Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 3
agosto 1998, Anni 1998-1999”. Strano
M. (2000) “Computer crime”.
Apogeo, Milano. Strano
M., Germani P., Buzzi R., Gotti V. “Aspetti eziologici della
pedofilia: una raccolta essenziale di contributi teorici.” Psychomedia febbraio 2001. Strano
M., Germani P., Buzzi R., Gotti V., Quarello D. “La pedofilia e
Internet.” Psychomedia febbraio 2001. Zanfrini
L., Valtolina G. (Ottobre 1997) “L’infanzia negata”
Un’indagine esplorativa sul problema della pedofilia e del turismo
sessuale. Dispensa dell’ECPAT.
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