Rete di Collegamento Basale
|
Piacere Dispiacere | -------> |
Emozioni Basali Rabbia, Paura, Tristezza, Contentezza | -------> |
Insieme delle Motivazioni del Comportamento (Psiche) |
Più in dettaglio il tutto funziona come se le afferenze giungono dapprima al centro del piacere, poi una volta connotate vengono processate in una Rete Centrale paleoencefalica molto primordiale (Rete di Collegamento Basale Centrale) deputata alla funzione percettiva, che è in sintonia e risonanza con il mondo esterno (es. legge a pelle paura nel mondo esterno secondo dei Modelli di Apprendimento (MA) percettivi, es. intuisce la sensazione di paura presente in altri individui della stessa specie o di specie diverse sintonia. A tale sensazione, che avviene per risonanza, manca la identificazione di origine e lindividuo non distingue se essa è esterna o interna).
Attorno a questa prima struttura esiste un secondo strato (sempre paleoencefalico) con una funzione elaborativo/espressiva che contiene, in gran parte geneticamente, una serie di modelli di comportamenti espressivi (MAP) di comportamento (Rete di Collegamento Basale Esterna) (es. se il nucleo centrale elabora la rabbia indirizza lenergia psichica verso le espressioni della rabbia: tensione dei muscoli masticatori e volari di tronco ed arti, aumento generalizzato della tensione muscolare, chiusura dello stomaco ecc.).
Tale componente non ha una capacità autopercettiva ma invia informazioni su di sè al nucleo centrale con funzione percettive consentendo le basi della funzione di "psychological mindedness" e di Insigth. Ovvero la base della componente sensoriale della funzione autopercettiva (sento di percepire questo stato danimo che mi dispone in questo modo.) inconsapevole. Solo in un secondo tempo con il coinvolgimento delle funzioni corticali la autopercezione diviene consapevole (addirittura è possibile che esista una autocomprensione senza autopercezione).
Tale funzione autoreferenziale viene comunque processata a sua volta dal sistema piacere-dispiacere contribuendo al livello di serenità individuale.
La distinzione fra la componente sensitiva della rete di collegamento e la sua componente espressiva trova la sua ragion dessere nella possibilità clinico/disfunzionale di una interruzione delle comunicazioni fra le due entità con espressioni sindromiche conseguenti.
La Rete di Collegamento Basale Esterna svolge un lavoro importantissimo e complesso in quanto:
1) Discrimina secondo il principio sé o non sé le percezioni (cosa che la componente percettiva non fa). Discrimina quindi lorigine dello stimolo, per es. decide se una emozione percepita internamente dalla rete centrale è prodotta in sede (esempio da un richiamo delle aree mnemoniche o dai sensi) o importata dallesterno (ad esempio trasmessaci per Suggestione da un altro individuo). E la parte funzionalmente compromessa nel caso dei disturbi psicotici specie paranoidei.
2) Organizza le gestione delle energie Psichiche nelle varie vie efferenti in base al tipo di stimolo.
3) Esercita una azione di facilitazione o inibizione (fino al blocco in alcuni casi) sulle vie efferenti.
4) Riceve suggerimenti dalle aree associative e mnemoniche (telencefaliche) su alcuni aspetti di facilitazione o blocco delle vie efferenti.
5) forma i presupposti per lelaborazione di Reazioni Emotive Complesse (es. indignazione, indifferenza, affetto ecc.).
Trattandosi di attività paleoencefaliche tutti questi meccanismi e comportamenti non ricadono primariamente nellambito della consapevolezza e possono essere soggettivamente percepiti o comunque compresi solo grazie alle funzioni telencefaliche.
Nelladulto infatti è attivo il terzo livello di funzionamento quello Telencefalico che dialoga con la rete basale di collegamento cercando percepire consapevolmente la reazione emotiva e di modulare ulteriormente la risposta.
Tale modulazione è tanto più facile quanto minore è la carica energetica emotiva da modulare. Se la carica emotiva è alta, e la necessità di scarico immediata, il telencefalo può fare ben poco (es. nella demenza vascolare ischemica che coinvolge più le aree corticali si ha una riduzione funzionale del controllo della corteccia sulle aree espressive delle emozioni oltre ad una riduzione del dialogo con la rete centrale di collegamento. Ne consegue una disinibizione delle funzioni semiautomatiche sottostanti con linizio del fenomeno di Dissoluzione. In tali casi si ha una accentuazione dei tratti emotivo/istintuali della personalità, una focalizzazione sulle sensazioni e funzioni somatiche, una minore comprensione degli aspetti generali con un comportamento impulsivamente agito).
Complessivamente, nel soggetto adulto, dopo la decisione dei centri Tegmentali alle Reazioni Emotive corrispondono diverse risposte adattative generali (che coinvolgono le varie vie effettrici: il Sistema Nervoso Autonomo, il Sistema Nervoso di Relazione, le Funzionalità Neuroendocrine, le aree Elaboratrici Corticali). Le risposte adattative non sono libere ma seguono schemi biologici geneticamente predeterminati che correlano ad ogni Reazione Emotiva un dato insieme di reazioni (sindrome).
Ovvero ad ogni Reazione emotiva (singola o associata) corrisponde una automatica via di scarico disinibita che coinvolge contemporaneamente ogni via efferente in diversa misura ed in diverso modo a seconda della reazione da esprimere.
Lo schema espressivo è uguale per tutti gli esseri umani (al punto che osservando dallesterno la sindrome espressa è possibile identificare le Reazioni Emotive corrispondenti) in quanto geneticamente determinato e corrispondente al concetto di Specie Umana con date caratteristiche somatiche (due orecchie, portamento eretto, cinque dita per mano ecc.).
Anche nelle specie inferiori lo schema (che parte dalla stessa base filogenetica neurale) è corrispondente dando luogo allantropomorfismo (la presunzione di poter leggere le emozioni di un animale rapportandole a quelle delluomo) molto usato ad es. nei fumetti.
Le vie espressive vengono attivate contemporaneamente e coinvolgono varie strutture patogenetiche.
Ne sono esempio:
Il sistema nervoso autonomo che tramite le vie piramidali ed extrapiramidali influenza il Sistema Muscolare Somatica alterando il tono muscolare (che diviene in generale teso o rilassata, oppure in date aree del viso con una serie di tensioni muscolari localizzate) con lespressione di facies e di posture corrispondenti (irata, triste, ansiosa, beata);
Il Sistema Nervoso Vegetativo che dispone in maniera congrua alla serenità o alla tensione (ma diversificate rispetto alla reazione emotiva corrispondente) la muscolatura liscia gastrointestinale, il sistema cardiovascolare, il sistema piloerettore, il sistema ghiandolare secretivo. Ne sono esempio le alterazioni del tono e delle reazioni discarico dei visceri (nodo allo stomaco, necessità improvvise di evacuare, alterazione della salivazione, tachicardie, piloerezione ecc.) in condizioni tensive.
Anche i sistemi neuroendocrini sono coinvolti ma meno noti. Per lasse ipotalamo ipofisi si può citare la abolizione del ciclo mestruale, le alterazioni della risposta immune (es. ridotta migrazione T-Helper), il sistema delle endorfine in condizioni di stress.
6) Prevedibili elaborazioni cognitive in condizioni di reazioni emotive costituiscono una esperienza comune. Tali elaborazioni vengono poi immagazzinate nelle aree associative mnemoniche e reinserite nella Rete di collegamento basale rialimentando la Reazione Emotiva (es. il rancore con ruminazioni)
7) Inoltre la Rete emette e modula delle Reazioni Emotive che le ritornano attraverso il processamento piacere-dispiacere contribuendo al sistema autoreferenziale. Tale autoreferenzialità costituisce la base della autopercezione di sè e comporta lautoapprendimento del sentire sè stessi.
Tali Reazioni Emotive pur incanalandosi in una via di espressione effettrice sono suscettibili di modulazione da parte prima di altre parti del sistema Limbico-Troncoencefalico (con possibilità che lespressione effettrice venga filtrata o addirittura inibita) ed indirettamente del Telencefalo.
Linibizione di una via effettrice può dirottare lenergia della Reazione Emotiva su unaltra (o più) via efferente aumentandone lespressività.
Linibizione per esempio della rabbia attraverso il Sistema Nervoso di Relazione incrementa lintensità di carica espressa ad es. dal sistema vegetativo autonomo (con sintomi epigastrici legati alla ipersecrezione acida dello stomaco ed ipecinesi-ipercontratilità dellintero primo tratto del canale digerente) oppure con tempo attraverso lasse ipotalamo ipofisi con ipercortisolemia.
Afferenze Efferenze
Disegno
I modelli espressivi della Rete Basale di Collegamento Esterna sono geneticamente predeterminati, ma possono venire arricchiti ed addestrato (prevalentemente nella prima infanzia) quando la sua struttura è ancora plastica e le informazioni provengono da figure con le quali ci sia un legame affettivo intenso (di amore se tale legame è più associato alle aree del piacere e di odio se prevale la funzione del dispiacere).
Si ha così la formazione del nucleo più profondo della personalità individuale (in condizioni particolari può dare luogo alle caratteropatie).
Nelletà adulta è gli apprendimenti di modelli di comportamento, provenienti da rapporti privi di particolare connotazione affettiva, si indirizzano più a livello telencefalico (aree corticali associative) con lo sviluppo di funzioni cognitive. Anche in questo caso prevalgono gli aspetti formali/convenzionali che appaiono privi di una forte motivazione
Conclusioni
Ricostruendo le dinamiche generali potremmo dire che determinate informazioni (interne o ext) che giungono allindividuo vengono processate ( sin dallinfanzia) dai centri del piacere-dispiacere (tegmentali).
1) Se considerate piacevoli inducono Reazioni Emotive di contentezza con attivazione di risposte adattative di ricerca (sentimento globale di amore). A detto Amore si associa paura di cessazione di tali stimoli e paura di perdita di una situazione stimolante preesistente (Reazione Emotiva con risposte adattative corrispondenti). Se la perdita poi avviene si ha la Reazione Emotiva di tristezza con la correlata reazione emotiva.
2) Se considerate spiacevoli in sé suscitano Reazioni Emotive spiacevoli di paura (per una eventuale ripetizione dello stimolo), dolore (per perdita della cenestesi), rabbia (per il desiderio di interrompere la persistenza della fonte di stimolo spiacevole). Ognuna di queste tende a suscitare un sentimento globale di odio e risposte adattative/avversative corrispondenti.
Le Reazioni Emotive una volta generate devono trovare la loro espressione, Tale espressione è in forma basale geneticamente determinata, poi con i primi apprendimenti fondamentali viene caratterialmente arricchita/elaborata e poi ne viene ulteriormente alterato lapetto espressivo (sia pure in maniera percentualmente inferiore) per lintervento delle strutture (telecefaliche) preposte alladeguamento alla situazione esterna.
Lindividuo può essere più o meno consapevole di tale processo, ma a meno che tale consapevolezza non alteri la Reazione Emotiva, non è in grado di imporre sostanziali modifiche.
Lintensità di un comportamento (consapevole o meno) sarà collegato complessivamente alla direzione della (o delle) Reazione Emotiva e dalla Carica Emotiva corrispondente (motivazione emotiva) mediato ulteriormente dal livello di consensualità (inibizione - disinibizione delle strutture di gestione Superiori).
Complessivamente è la elaborazione emotiva svolta dalla Rete di Collegamento Basale a motivare un dato comportamento che appare inarrestabile nella propria espressione. Le strutture Telencefaliche possono riuscire a modulare lespressione finale del comportamento stesso ma soprattutto nei suoi aspetti formali.
Bibliografia:
Ancona L., Dinamica della percezione, ed. Mondadori Scientifiche
Ancona L., Dinamica dellapprendimento, ed. Mondadori Scientifiche
Arlow J. A. e Brenner C. (1978), La struttura della Psiche nella concezione psicoanalitica, Bollati Boringhieri, Torino.
Benedetti G., Segno Simbolo Linguaggio, Bollati Boringhieri, Torino.
Blank , Teoria e pratica della Psicologia dellIo, Bollati Boringhieri, Torino.
De Giacomo P. e Resnik S. e Pierri G., Psicologia medica e psichiatria clinica e dinamica, Piccin Editore, Padova.
Douglas R. Hofstadter (1984), Gödel, Escher, Bach, Biblioteca Scientifica Adelphi, Milano.
Douglas R. Hofstadter e Daniel Dennet (1985), LIo della Mente, Biblioteca Scientifica Adelphi, Milano
Liberati D., DiCorrado S., Mandelli S.: Topographic mapping of single-sweep evoked potentials in the brain, IEEE Trans BioMed. Engin. 39(9):943-951, 1992.
Liberati D., Cursi M.. Locatelli T., Comi G., Cerutti S.: Total and Partial Coherence of Spontaneous and Evoked EEG by means of multi-variable autoregressive processing, Med. & Biol. Eng. & Comp., 35 (2): 124-130, 1997.
Lorenz K., Lanello di re Salomone, Adelphi, 1983
Lowen A., Il linguaggio del corpo, Feltrinelli Editore, Milano.
Kernberg O., Disturbi Gravi della Personalità, Bollati Boringhieri, Torino.
Kernberg O., Sindromi marginali e narcisismo patologico, Bollati Boringhieri, Torino.
Martino V. e Carone-Craig A.R., Elementi di biologia del comportamento e Psicologia, Cacucci Editore, Bari.
Oliverio A. Esplorare la mente. Il cervello tra filosofia e biologia. Raffaello Cortina Editore, Milano, 1999.
Parisi D., Intervista sulle reti neurali, Universale Paperbacks il Mulino, Bologna.
Popper K. R., Eccles J. C. LIo e il suo cervello. Armando Armando ed.
Rossi A., Evoluzione del cervello dei Vertebrati, in "Seminari di Neuropsichiatria e Psicoterapia" (A.A. 1991-96), Edizioni Universitarie Romane: 269-279, 1996. .
Rossi A., Processi evolutivi della corteccia cerebrale. Seminario tenuto presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università di Roma "La Sapienza", 19 marzo 1997..
Schneider P.B., Psicologia medica, Feltrinelli Editore, Milano.