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| PSYCHOMEDIA | MEMORIA E (TELE)COMUNICAZIONE Telematica
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 Il Laboratorio Sperimentale di PsicologiaApplicata al Nuovo Media
	di Sandro Nigris 
 
 
 Un problema-chiave dell'informatica contemporanea Il problema principale dell'informatica odierna è rappresentato dal fatto che è complessa. Dal punto
	di vista dell'utente comune, i computer e la tecnologia di oggi sono troppo complicati, e per questo difficili
	da usare. Adoperare un computer non è certo facile: bisogna andare a scuola, leggersi i manuali, frequentare
	un corso o perlomento avere un amico che, con entusiasmo e pazienza, ci illumini, a tempo perso, sui rudimenti
	dell'informatica. Non si può certo fare tutto da soli: non è mai accaduto che una persona senza alcuna
	preparazione preliminare, messa davanti ad un PC sia riuscita a concludere un lavoro anche semplice, come potrebbe
	essere la compilazione e la stampa di una pagina di testo. Una volta frequentato un corso, studiato un paio di
	quei coloratissimi "manuali tascabili" di cui le librerie sono piene, e trascorso qualche dopocena seduto
	accanto ad un amico più esperto, l'aspirate utente deve appena cominciare a "far pratica". Ovvero
	deve iniziare, come si suol dire, a "smanettare" cercando di sopportare e trarre insegnamento dalle innumerevoli
	frustrazioni che inevitabilmente incontrerà sul suo cammino. Tutto questo perchè (parlo dell'Italia)
	esiste una scarsa cultura e una scarsa alfabetizzazione informatica. Molti sostengono che la gente non sa usare
	i computer, ovviamente, perchè non possiede la conoscenza e la competenza adeguata a farlo. Il problema,
	insomma, a detta di qualcuno, sarebbe esattamente la diffusa analfabetizzazione informatica. Questo viene identificato
	come uno dei fattori principali che contribuisce a ritardare la diffusione dell'informatica e del progresso che
	essa è in grado di apportare. Personalmente ho una maniera del tutto diversa di vedere le cose, una visione
	che differisce radicalmente da questa, fin dalla posizione del problema.
 
 A mio avviso è possibile individuare all'interno del progresso tecnologico-informatico odierno tre aspetti,
	tre prospettive principali. Da una parte vi sono coloro che che si occupano di innovare, realizzando nuove release
	di hardware e software capaci di far progredire le potenzialità informatiche attuali, facendogli guadagnare
	"nuovi lidi". Poi vi sono coloro che si occupano di rendere più sicuri i computer, assieme a tutte
	le transazioni, le operazioni e i lavori che tramite essi si svolgono. Ultimo (ma non ultimo) viene l'opera di
	coloro che si sforzano di rendere i computer più semplici da usare.
 
 Quindi, quando si parla di informatica, "progresso" può voler dire:
 
	Innovare i computer
	Renderli più sicuri
	Renderli più facili da usare
	 Delle tre prospettive (innovazione, sicurezza, facilità d'uso), dal punto
	di vista dell'utenza, è ovvio che l'enfasi cade sulla terza: l'esigenza più sentita dall'utente è
	la semplicità d'uso dell'oggetto con cui si trova a dover operare.E' per questo che la NE&T si è preoccupata di investire in modo deciso, in termini di tempo e di risorse
	umane, nella ricerca sull'interfaccia utente.
 .. L'interfaccia, ovvero il luogo dove uomo e computer s'incontrano La rivoluzione che Internet sta portando è, prima e soprattutto, una rivoluzione
	delle telecomunicazioni, ovvero un'enorme trasformazione nel metodo di comunicare e scambiare informazione. Già
	da questo si può capire quanto sia "cruciale" il problema dell'interfaccia, ovvero il luogo dove
	l'uomo (che domanda informazione) interagisce con la macchina (che gliela fornisce). Per l'utente medio, "Internet"
	si identifica essenzialmente con l'interfaccia, perché non si preoccupa, non "vede" e non ha certo
	la competenza necessaria per "capire" la complessa tecnologia che sta dietro alla "videata"
	con cui, in modo esclusivo, dialoga. Così per il navigatore Internet "è l'interfaccia",
	l'utente "ha rapporti" unicamente con l'interfaccia: una singola pagina Web non può essere giudicata
	solo in base alla sua potenzialità informativa, ma anche e soprattutto, in base alla sua abilità
	a comunicare. Luogo virtuale dove ha luogo (in modo esclusivo) lo scambio, il "commercio", il dialogo
	tra essere umano e computer, l'interfaccia è un sistema interattivo fondamentale per il successo di ogni
	sito che debba essere pubblicato in rete.
 E' per questo che uno dei settori più innovativi e su cui più ha investito la NE&T è quello
	dedicato alla ricerca. Al suo interno è attivo un laboratorio sperimentale di psicologia applicata alla
	specificità del nuovo media. L'obiettivo è quello di studiare le modalità di funzionamento
	psichico dell'essere umano di fronte ad Internet, al fine di acquisire tutti gli elementi teorici utili all'ideazione
	e alla progettazione dell'"interfaccia utente di qualità".
 
 
 Attualmente all'interno del Laboratorio sono in corso due studi, due percorsi di ricerca:
 
	Psicologia della comunicazione (curata dall'Arch. Giovanni Tonti)
	 Per utilizzare al meglio il nuovo media è necessario conoscere non solo gli
	aspetti tecnici e tecnologici bensì anche quelli psicologici e comunicativi. Sapere chi utilizza Internet
	(l'utente medio o tipo), il modo di utilizzo (da solo, in compagnia, etc.), il momento di utilizzo (collegamento
	dal posto di lavoro, da casa, etc.) vuol dire sapere come il prodotto (in questo caso l'informazione) può
	essere trasmesso nella maniera più idonea.A queste considerazioni si sommano quelle relative alla comunicazione visiva, con aspetti di tipo grafico e legati
	quindi al Graphic Design (o meglio Web Design) e aspetti di tipo comunicativo legati alla GUI (Graphical User Interface)
	di cui gli aspetti psicologici dell'interazione uomo-computer sono parte integrante.
 
	Interazione uomo-computer (curata dal Dott. Sandro Nigris)
	 Partendo da una prospettiva psicodinamica, questa ricerca è finalizzato allo
	studio delle peculiarità del funzionamento psichico dell'uomo di fronte al nuovo media. L'obiettivo è
	capire come funziona la mente umana davanti al monitor di Internet per poter progettare interfacce più "consone"
	e meglio "accordare" alla capacità di comprensione e ai bisogni specifici dell'utente: i computer
	(ed Internet) devono "venire incontro" adattandosi, almeno a livello di interfaccia, a chi li utilizza.
	Sotto questo punto di vista vengono analizzati aspetti centrali quali la pulsione scopica, il processo primario,
	la regressione, l'identificazione, la frustrazione.
 Come dicevamo, le due prospettive di ricerca si pongono come obiettivo finale l'acquisizione di tutti gli elementi
	teorici utili all'ideazione e alla progettazione dell'"interfaccia utente di qualità".
 
 Questa, essenzialmente, dovrà risultare:
 
 1) estremamente semplice da usare;
 2) quanto più possibile comunicativa;
 3) estremamente trasparente;
 4) estremamente funzionale;
 3) esteticamente efficace.
 
 Il desiderio, in sostanza, è quello di venire incontro ad una esigenza legittima quanto sentita dall'utente
	comune: rendere l'uso dei computer più pratico, più gradevole e soprattutto più semplice.
 
 Attualmente chi si pone per la prima volta davanti ad un computer deve appena incominciare ad imparare le regole
	arbitrariamente stabilite da altri (programmatori). Deve ricondurre un comando al suo effetto, un significante
	al suo significato, in pratica, deve imparare un nuovo linguaggio. Noi vogliamo costruire interfacce che parlino
	all'utente nel suo liguaggio naturale senza bisogno che ne impari un'altro.
 Nella Apple la maggioranza dei progetti utilizzati dalla gente viene eseguita da psicologi, antropologi, specialisti
	di scienze sociali, non da tecnici e programmatori: credo che questo sia il segreto. Un segreto che ha permesso
	all'azienda, con l'uscita del Macintosh, di farsi protagonista dell'avvento della seconda generazione di computer:
	una rivoluzione informatica che fu, in sostanza, una "rivoluzione dell'interfaccia".
 Le due prospettive di ricerca del nostro Laboratorio, con un approccio proprio ed originale, intendono proseguire
	in questa fondamentale direzione. Perchè è possibile che un domani l'azione sull'interfaccia rimanga
	l'unica via che ci consentirà di rendere Internet ed i computer più semplici e più comunicativi.
 
 L'adeguata comprensione delle strategie di comunicazione più efficaci e delle modalità di funzionamento
	psichico dell'essere umano davanti ad Internet, che tale ricerca è in grado di fornire, ci consentirà
	di progettare interfacce sempre più "a misura d'uomo", "accordate" con il modo di sentire
	e di conoscere della gente: noi vogliamo progettare cose che tutti possono usare. E per questo intendiamo agire
	esattamente laddove uomo e macchina, reciprocamente, interagiscono.
 Le due prospettive di ricerca, integrate tra loro, assicurano un approccio adeguato alla problematica, che presenta
	requisiti di esclusività e di originalità uniche in ambito nazionale e si propongono di investire
	in un campo destinato a divenire sempre più "cruciale" nel futuro dell'informatica e della telematica.
 
 
 Dott. Sandro Sandro Nigris
 Responsabile Psicologia e Formazione
 Internet Competence Center
 di Siemens-Nixdorf Informatica e NE&T Srl
 .......E-mail: nigris@newtech.it
 http://www.newtech.it
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