Programma:
Venerdì 9 Maggio
Ore 9,30: Welcome
Adolfo Francia
Università dell'Insubria
ATiC - Associazione per la Terapia di Comunità
Introduzione ai Lavori
Uberto Gatti
Università di Genova
Presidente SIC
Ore 10,00: I° Sessione
Il punto di vista giuridico
Punibilità/non-Punibilità
Chairman:
Ugo Fornari
Università di Torino
Interventi di:
Giulia De Marco Tribunale per i Minorenni - Torino
Gaetano De Leo Università " La sapienza" - Roma
Elisa Ceccarelli Tribunale per i Minorenni - Bologna
Adolfo Ceretti Università di Milano-Bicocca
AlfredoVerde Università di Genova
Ore 12,30: Discussione
Ore 13,30: pausa
Ore 14,30: II° Sessione
Il Punto di Vista Clinico
Reato Minorile e Psicopatologia
Chairman:
Gustavo Pietropolli Charmet
Istituto "Il Minotauro" - Milano
Interventi di:
Susan Bailey: Royal College of Psychiatrists, London
Patrice Huerre : Fondation Santè des Etudiantes de France, Paris
Elena Riva: Istituto "Il Minotauro", Milano
Giancarlo Rigon & Stefano Costa: Unità Operativa di NPI, Bologna
Alfio Maggiolini: Istituto "Il Minotauro", Milano
Ore 17,15: Discussione
Sintesi dei lavori della Prima Giornata
Tullio Bandini
Università di Genova
E' prevista una Sezione Posters con discussione al termine della prima giornata
Sabato 10 Maggio
Ore 9,00: III° Sessione
Il Punto di vista Istituzionale
Presa in Carico e Reinserimento
I percorsi possibili
Chairman :
Flavia Croce
CGM - Milano
Interventi di:
Melitta Cavallo, già Giudice del Tribunale per i Minorenni a Milano e Napoli
M. G. Marchesi, CGM - Milano
Giuseppe Centomani, CGM - Torino
Carmela de Giorgio, CGM - Roma
Luisa Bovolon & Mimy Tavormina, U.S.S.M. -Bologna
Ore 11,00: Pausa
Ore 11,15:
IL Trattamento Istituzionale (prima parte)
Chairman:
Wilfredo Galliano
Comunità "Il Montello"
Elena Gheduzzi: I.P.M. "F. Aporti" - Torino
Antonella Perrone: Comunità "Minibus" - Trofarello (To)
G.F. Arzente: Comunità "Il Montello" - Serravalle Scrivia (Al)
Ore 12,30: Discussione
Ore 13,30: Pausa
Ore 14,30
IL Trattamento Istituzionale (seconda parte)
Chairman:
Giancarlo Rigon
U.O. di NPI - Bologna
Stefania Ciavattini: IPM "C. Beccaria" - Milano
Piero Ferraresi: Comunità "Fraternità" - Ospitaletto (Bs)
Nadia Ferri: Comunità Ministeriale di Genova
Ore 15,15: Dibattito e sintesi conclusiva
Chairman:
Enrico Pedriali
ATC Associazione per la Terapia di Comunità
Conclusione dei lavori
Daniele Massimelli
Comunità "Il Montello"
Presentazione
ATiC-Associazione italiana per la Terapia di Comunità e Il Montello- Comunità Terapeutiche promuoveranno, il 9 e 10 Maggio 2003 a Spotorno, due Giornate di Studio sul tema: Carcere minorile e Comunità Terapeutiche: custodia o trattamento?.
Con questa iniziativa ci auguriamo di dare un contributo a una miglior conoscenza dei problemi connessi ai reati minorili e di formulare qualche proposta utile per gli addetti ai lavori.
Le motivazioni che ci hanno spinto a organizzare queste Giornate sono sostanzialmente due.
La prima è quella di cercar di promuovere unintegrazione effettiva ed efficace fra le diverse culture che si occupano di questi problemi:
- la cultura giuridica e le istituzioni della Giustizia;
- la cultura clinica con le sue diverse connotazioni (psichiatrica, psicologica, psichiatrico-forense),
- la cultura istituzionale nelle sue varie espressioni (carcere minorile, comunità, centri di accoglienza), connessa e influenzata dalle prime due.
E evidente che uneffettiva integrazione sarebbe di reciproco vantaggio per tutte le parti in causa.
Infatti, di fronte al reato di rilevanza penale, il giudice si trova nella condizione di dover valutare innanzi tutto la punibilità o non-punibilità delladolescente anche in base a considerazioni di carattere psicopatologico.
A loro volta, psicologi e psichiatri e criminologi hanno la responsabilità di supportare col loro parere la valutazione del giudice ma anche di influenzare in qualche misura le decisioni concernenti il percorso di recupero delladolescente.
In fine, le strutture che accolgono ladolescente autore di reato in base alle disposizioni della Magistratura si trovano nella condizione quasi sempre complessa e talvolta conflittuale, di dover conciliare le esigenze del processo terapeutico- riabilitativo col carattere spesso sanzionatorio del dispositivo giudiziario.
n altre parole, ciascun livello implicato (giuridico, clinico, istituzionale) ha le sue buone ragioni da far valere e proprio per questo non dovrebbe ignorare quelle degli altri.
In mancanza di uneffettiva disponibilità al confronto e alla comunicazione delle reciproche esigenze, si rischia di compromettere lesito di un percorso che dovrebbe comunque portare al recupero e al reinserimento sociale.
a seconda motivazione è quella di far conoscere e sviluppare modelli di Comunità idonei allaccoglimento e al reinserimento sociale di adolescenti autori di reato, attraverso un adeguato processo terapeutico-riabilitativo.
A questo proposito sono molte le domande che si possono porre e che riguardano lidoneità stessa dei vari tipi di Comunità ad accogliere e a dare risposte adeguate a questi problemi, le indicazioni elettive per linserimento di un adolescente autore di reato in Comunità, la necessità di differenziazioni fra Comunità che ospitano questi adolescenti da altre Comunità (ad esempio per pazienti adulti psicotici o per tossicodipendenti) o la possibilità che anche il Carcere Minorile possa andare incontro a modificazioni tali da configurarlo come un particolare modello di Comunità, allinterno di un contenitore più rigido e per particolari tipologie di adolescenti.
Questi sono solo una parte dei molti quesiti che potranno trovare una sede adeguata di discussione nelle tre Sessioni del Convegno.
Ci piacerebbe che le Giornate di Studio si svolgessero allinsegna della ricerca dintegrazione fra le diverse ottiche, superando gli schieramenti ideologici fra buonisti e giustizialisti, fra chi sostiene il primato della clinica e chi quello della giustizia, fra i fautori del rigore superegoico del carcere e coloro che teorizzano pregiudizialmente la negazione di qualsiasi provvedimento restrittivo.
Carcere Minorile e Comunità Terapeutiche:
custodia o trattamento?
I problemi dei minori autori di reato in genere e della criminalità adolescenziale in particolare, infiammano ciclicamente il dibattito fra gli addetti ai lavori e dividono l'opinione pubblica tra "colpevolisti" e "innocentisti", prestando il fianco a discutibili semplificazioni che, a volte, raggiungono sui media livelli di spettacolarità del tutto fuori luogo.
Pur evitando ogni pretestuoso allarmismo, non si può negare tuttavia che il crinale che separa la patologia dalla criminalità tout court sia piuttosto ripido e scivoloso e sia quindi necessario un costante confronto tra chi si trova nella posizione di giudicare e chi svolge funzioni peritali e/o di recupero psico-sociale e terapeutiche.
L'intervento su adolescenti "delinquenti" si realizza in genere attraverso un controllo del loro comportamento all'interno del sistema della giustizia. Oggi gli orientamenti più attuali pongono l'attenzione soprattutto sull'attivazione di funzioni di responsabilizzazione, che trovano applicazione nella costruzione di progetti di sostegno allo sviluppo adolescenziale, di inserimento sociale e di riparazione.
Nell'intervento penale si confrontano e, a volte, si contrappongono diverse logiche: sanzionatoria, di presa in carico psicosociale, diversiva, riparativa, di protezione dei diritti del minore o terapeutica, che pone l'accento sul disturbo psicopatologico alla base di taluni comportamenti delinquenziali.
E' possibile integrare queste prospettive o si tratta di logiche contrapposte? Il comportamento antisociale, che è particolarmente persistente, è modificabile? Quali obiettivi e metodi un intervento istituzionale può adottare per modificare la tendenza antisociale?
Poiché ai fini di un cambiamento è spesso importante il contesto, familiare e sociale, in cui il comportamento è inserito, ci si può chiedere in che modo l'intervento istituzionale, dentro o fuori dal sistema penale, possa costituire un fattore protettivo e non di rischio per lo sviluppo dell'adolescente che commette reati.
Quando la necessità della cura si impone, diventa prioritaria la domanda su quali possano essere i luoghi e i modi più indicati per la terapia. Domanda che deve tener presente anche il rischio frequente di sovrapposizione di ruoli fra operatori della Giustizia e responsabili del progetto di cura che, se non viene preso attentamente in considerazione, può generare effetti confusivi e antiterapeutici.
Da un lato infatti gli addetti alla cura e al recupero dell'adolescente possono venire a trovarsi nel ruolo improprio di "delegati-esecutori" della legge; reciproca-mente la magistratura giudicante e di sorveglianza, possono, con i loro atti e disposizioni, condizionare pesantemente tutto il processo terapeutico.
Questo Convegno, chiamando a discutere insieme istituzioni giudicanti, di sorveglianza, di custodia e di cura, si propone di dar l'avvio a un confronto che, senza pretendere di affermare certezze incontrovertibili, cerchi soprattutto di stimolare relatori e partecipanti a formula-re ipotesi e proposte creative.
RELATORI:
Gian Francesco Arzente: Psicologo, Comunità Terapeutica Il Montello Serravalle Scrivia (Al)
Susan Bailey: Royal College of Psychiatrysts
Tullio Bandini: Professore ordinario di Psicopatologia Forense allUniversità di Genova, past President della Società Italiana di Cologia.
Luisa Bovolon: Direttore dellUfficio Servizio Sociale per i Minorenni della Regione Emilia-Romagna.
Melitta Cavallo: Presidente della Commissione Adozioni Internazionali - Roma; già Giudice del Tribunale per i Minorenni della Regione Lombardia e della Regione Campania
Elisa Ceccarelli: Presidente del Tribunale per i Minorenni dellEmilia -Romagna
Giuseppe Centomani - Criminologo, Direttore del Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle DAosta
Adolfo Ceretti: Professore Associato di Criminologia, Facoltà di Giurisprudenza - Università degli Studi di Milano- Bicocca; Coordinatore Scientifico dellUfficio Mediazione Penale Minorile - Milano
Stefania Ciavattini: Direttore dellIstituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria- Milano
Stefano Costa: Neuro-psichiatra-infantile presso lUnità Operativa di Neuro Psichiatria Infantile e Psicoterapia dellEtà Evolutiva dellOspedale Maggiore di Bologna
Flavia Croce: Direttore del Centro per la Giustizia Minorile per la Lombardia e la Liguria
Carmela de Giorgio, Psicologo presso il Centro per la Giustizia Minorile del Lazio
Gaetano De Leo: Professore ordinario di Psicologia Giuridica allUniversità degli Studi La Sapienza di Roma
Giulia De Marco : Presidente del Tribunale per i Minorenni del Piemonte e della Valle dAosta
Piero Ferraresi: Responsabile della Comunità Alloggio Fraternità di Ospitaletto (Bs)
Nadia Ferri : Direttore del Centro di Prima Accoglienza/Comunità Ministeriale di Genova
Ugo Fornari: Professore ordinario di Psicopatologia Forense e Direttore dellUnità Operativa di Criminologia, Psicologia Giudiziaria e Psichiatria Forense allUniversità di Torino.
Adolfo Francia: Professore. Straordinario di Medicina Legale, Dipartimento di Medicina e Salute Pubblica - Università dellInsubria.
Elena Gheduzzi: Psicologo, Responsabile dellArea Tecnica dellIstituto Penale per Minorenni Ferrante Aporti - Torino
Patrice Huerre: Psichiatra, Psicoanalista, Direttore della Clinica Medico-Universitaria Georges Heuyer (Fondation Santè des Etudiantes de France)
Alfio Maggiolini: Psicologo, Psicoterapeuta, Professore incaricato di Psicologia dellAdolescenza alla Facoltà di Psicologia e Professore a Contratto di Psicologia dellAdolescenza alla Scuola di Specializzazione in Psicologia del Ciclo di vita dell Università degli Studi di Milano- Bicocca
Anna Maria Marchesi: Assistente Sociale al Centro per la Giustizia Minorile per la Lombardia e la Liguria
Enrico Pedriali: Medico - Psicologo, Psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, membro di ATC - Associazione per la terapia di Comunità.
Antonella Perrone: Psicologo,Comunità Minibus - Trofarello (To)
Gustavo Pietropolli Charmet: Presidente dellIstituto Il Minotauro di Milano e del Centro di Aiuto al bambino Maltrattato e alla Famiglia in Crisi; responsabile Scientifico dellAssociazione Amico Charlie.
Giancarlo Rigon: Neuro-psichiatra-infantile, Direttore dellUnità Operativa di Neuro Psichiatria Infantile - AUSL di Bologna
Elena Riva: Psicologa , psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, Consulente dei Servizi per la Giustizia Minorile di Milano, Professore. a contratto di Psicodiagnostica alla Facoltà di Psicologia dellUniversità degli Studi di Milano- Bicocca, socio Fondatore dellIstituto Il Minotauro di Milano.
AlfredoVerde: Psicologo, Psicoterapeuta di formazione psicoanalitica,Professore Associato di Criminologia - Dimel, Sezione di Criminologia dellUniversità degli Studi di Genova.; membro di ATC - Associazione per la Terapia di comunità
Mimy Tavormina: Psicologo, Ufficio Servizio Sociale Minorenni della Regione Emilia - Romagna.
Scheda d'Iscrizione
Da compilare in stampatello
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Ente di Appartenenza
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Firma (Si autorizza l'utilizzazione dei dati personali in base alla Legge 675/96)
Spedire Via Fax a:
Piero Dimetri
C/o "il Montello"
Fax: 0143 / 686279 ;
oppure:
Email: ropie_98@yahoo.com
COMITATO SCIENTIFICO
Susan Bailey
Gustavo Pietropolli Charmet
Wilfredo Galliano
Patrice Huerre
Alfio Maggiolini
Enrico Pedriali
Giancarlo Rigon
Elena Riva
COMITATO PROMOTORE
Daniele Massimelli
Enrico Pedriali
SEGRETERIA SCIENTIFICA
Gian Francesco Arzente
Antonella Meo
Silvia Morrone
ORGANIZZATIVA
Piero Demetri
col Patrocinio di:
- AEPEA - Association Europeen de Psicopatologie de l'Enfant et de l'Adolescent -
-"Il Minotauro"- Istituto di analisi dei codici affettivi
- Area G - Milano
- SIC- Società Italiana di Criminologia -
- Sezione di Criminologia e Psichiatria Forense del DIMEL - Università di Genova-
- Regione Piemonte -
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