Marco De Murtas RI(E)voluzione Una teoria diversa sull'inconscio di massa Armando Editore, Roma, 2006 (pp. 80, euro 9,00) Che fine ha fatto nell'uomo l'Istinto di Specie? È possibile che si sia trasformato in una forza mentale collettiva al servizio della specie? Esiste un impulso di massa che spinge l'uomo a modificare nel tempo i suoi stili di vita provocando cambiamenti e svolte epocali? Nella semplice osservazione di un qualsiasi organismo vivente, non possiamo non soffermarci su due aspetti: la complessità della sua struttura biologica e la particolare biodiversità da altre forme di vita. Prese insieme, queste due semplici osservazioni ci rimandano al conseguente concetto: di come la strategia evolutiva dell'organismo osservato debba essere stata unica ed irripetibile. La strategia della specie Homo, come ogni strategia di specie, ha calpestato tutto il resto per concentrarsi sull'implementazione della sua peculiare linea evolutiva: lo sviluppo intellettivo. Tuttavia il nostro legame con il mondo animale resta. Ci resta un "Istinto di Conservazione" e, ipotesi del testo, un "Istinto di specie". Ma essendo la dimensione sociale ad occupare un ruolo evolutivo sempre più decisivo, tale istinto, l'unico con fini e funzioni sovraindividuali, si è grandemente evoluto soprattutto perché ancora rigidamente fedele al suo mandato iniziale: una forza mentale collettiva al servizio della specie. Esso esercita la sua funzione attraverso una comunicazione non percepita coscientemente dai singoli, ma fortemente condizionante e volta a promuovere mutazioni nel sociale. Mutazioni a volte piccole, incomprensibili; a volte estremamente labili come alcune mode giovanili. A volte epocali, imponenti e inesorabili, a cui tutta la collettività col tempo si piega. La sua incisività è funzione della sua velocità comunicazionale nell'ambito del "network di cervelli" di uno stesso sottogruppo. Di qui, possiamo meglio capire perché dalla comparsa dei mass-media, il cambiamento di valori morali, etici e politici sembra avere acquisito una velocità vertiginosa. Ed è proprio grazie a questo aumento di velocità che si sono potute esprimere così tante ondate emozionali collettive, anomale ed incongrue, nell'arco degli ultimi decenni. Questo libro è un viaggio attraverso il mondo della comunicazione, dell'antropologia, della storia dell'uomo e del suo cammino evolutivo compiuto da un punto di vista coraggioso, che giunge dunque dove gli altri non pensano di dover arrivare. Marco De Murtas (neuropsichiatra e docente di psichiatria) osserva, analizza, scardina, ribalta e spiega la sua ipotesi dell'esistenza di un Inconscio di Specie. Andando spesso contro teorie generalmente diffuse, quelle che obbligano a rimanere entro gli schemi conosciuti e che lasciano però sempre qualcosa di intentato. Un testo unico e originale, irrinunciabile per chi vuole aprirsi ad altre vedute e osservare in maniera diversa anche il proprio quotidiano.
Il successo dei mass media: un punto di riflessione. E di partenza Note
Cap. 2
Cap. 3
Cap. 4 Conclusioni
Bibliografia
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