Richardson e Zeddies iniziano col constatare la crisi che attraversano oggi lo
status sociale, l'autorevolezza e la rilevanza della psicoanalisi, connessi anche al crescente scetticismo sulle ipotetiche "verità" di cui la psicoanalisi sarebbe portatrice. Questa situazione si inserisce all'interno della crisi dei valori dell'attuale società, che è
- nelle parole degli autori - "senza radici, spersonalizzata e spoliticizzata". Il modo con cui questa complessa problematica viene affrontata è attraverso l'analisi del pensiero di due autori che nei loro scritti hanno mostrato una sensibilità verso queste tematiche: Philip Cushman e Irwin
Hoffman.
Cushman tra le altre cose scrisse un articolo sul n.
3/1993 di Contemporary Psychoanalysis (segnalato su Psicoterapia e Scienze
Umane, 2/1995, p. 156), e si è molto occupato delle vaste influenze politiche e culturali sulla teoria e la pratica della psicoterapia e della psicoanalisi contemporanee (si veda il suo libro
Constructing the Self, Constructing America [Menlo Park, CA: Addison-Wesley, 1995], e anche l'articolo "Ideologia mascherata. Impieghi politici del Sé nella teoria dello sviluppo infantile di Daniel Stern" sul n. 3/1003 di
Psicoterapia e Scienze
Umane).
Hoffman, che fu lo stretto collaboratore di Merton Gill (nell'ultima parte della sua vita) assieme al quale elaborò la revisione della teoria del transfert (vedi ad esempio il secondo volume di
The Analysis of Transference: Gill M.M. & Hoffman I.Z., The Analysis of Transference. Vol. 2: Studies of Nine Audio-Recorded Psychoanalytic Sessions [Psychological Issues, Monogr. 54]. New York: Int. Univ. Press,
1982; vedi anche, su Internet, l'articolo di Gill del 1984 "Psicoanalisi e psicoterapia: una revisione",
col dibattito
in rete), ha affrontato questi temi in alcuni capitoli del suo libro Ritual and Spontaneity in the Psychoanalytic Process: A Dialectical-Constructivist View (Hillsdale, NJ: The Analytic Press del 1998), tradotto in italiano col titolo
Ritualità e spontaneità nella situazione psicoanalitica (Roma: Astrolabio, 2000). In particolare, è il cap. 9 che qui viene discusso, che ha un titolo simile a quello del libro, e che è stato tradotto in italiano anche su
Ricerca Psicoanalitica, 2000, XI, 2: 115-142 ("Ritualità e spontaneità nel processo psicoanalitico").
Una versione
inglese di questo lavoro è reperibile nel sito Internet del Rapaport-Klein
Study Group, dove Hoffman lo lesse il 10 giugno 1995, poco dopo la morte
di Gill; su questo stesso sito è pubblicata anche un'altra parte di questo
libro, anche qui discussa, intitolata "At
Death's Door: Therapists and Patients as Agents", che Hoffman presentò
il 9 giugno 2000. Di Hoffman è stato pubblicato in italiano anche l'articolo "Il paziente come interprete dell'esperienza dell'analista"
(Psicoterapia e Scienze
Umane, 1995, XXIX, 1: 5-39) articolo però scritto nel 1983, quando non si occupava ancora di queste problematiche.
Un altro
articolo di Zeddies e Richardson, dedicato al delicato tema della
"autorità dell'analista al di là dell'obiettivismo e del
relativismo" (cioè alla luce della prospettiva psicoanalitica relazionale), era uscito sul
n. 4/1999 di Contemporary Psychoanalysis ed era stato segnalato su
Psicoterapia e Scienze
Umane, 3/2000, pp. 158-159.
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