Castelcorniglio, il castello nella neve
Un letto di neve ricopre Castelcorniglio. Le torri, la cappella, la "casa forte" e i prati imbiancati riempiono il pensiero di immagini da paesaggio nordico, provocando un vivo contrasto sulla collina emiliana. Un luogo nascosto, ricco di fascino, di storia e di natura, là dove l'architettura ha ancora uno straordinario colore antico. Sono in pochi a conoscere Castelcorniglio, nel cuore caldo della provincia di Parma. Il Castello, che risale al 1200, è oggi residenza di Virgilio e Lorenzo Buratti Zanchi, che hanno trasformato l'antica "casa forte" in un'azienda agrituristica, dove in tempi lontani sorgeva la proprietà dei conti Rugarli e in seguito della famiglia Zanetti e del poeta Francesco, allievo di Carducci. Anche Giuseppe Bertolucci è rimasto incantato da Castelcorniglio e vi ha girato le scene del film Amori in corso. 570 ettari di terra: cavalli liberi che corrono al pascolo, pecore, vacche, maiali immersi in un quadro ancora medievale. E nei boschi che circondano i calanchi vivono cinghiali, volpi, pernici, fagiani e faíne, intorno al Pessola che scorre silenzioso fra due vallate, quella di Solignano e quella di Bardi. L'azienda, forte di un'agricoltura biologica di orzo, frumento e foraggine, comprende anche un lago, dove si possono trovare carpe, rane, gamberi e, a volte, qualche airone. Nel feudo non mancavano gli arnesi per la lavorazione del pane, del latte, del formaggio e le attrezzature per la tessitura della canapa. A Castelcorniglio il feudo è rimasto: è proseguita la tradizione autarchica del piccolo Stato. Non a caso, Lorenzo e Virgilio, aiutati da Tarsem e dalla sua famiglia indiana, da altre due famiglie del posto, i Villani e i Gambetta, cercano di mantenere in vita un luogo che fino a cinquant'anni fa aveva 15 nuclei familiari. Ci sono le attività stagionali, come la raccolta della legna e la lavorazione dei campi; la cura degli animali, della stalla e del paddock per i cavalli: "Con un grande rispetto per l'ambiente - spiega Lorenzo Buratti, 29 anni -. Penso a un progetto che abbia uno scopo sociale e culturale, nel recupero del territorio e dell'architettura locale. E mi fa piacere che anche gli enti pubblici siano interessati a valorizzare Castelcorniglio. Non a caso, l'amministrazione provinciale ha organizzato diverse iniziative come la Scuola in fattoria che ha coinvolto 30 aziende agricole e agrituristiche distribuite nel territorio provinciale. Aziende, fra cui Castelcorniglio, propongono itinerari interessanti sia dal punto di vista culturale sia enogastronomico, con grande attenzione alle risorse e alla qualità alimentare: una iniziativa rivolta al mondo scolastico realizzata in collaborazione con le Associazioni agricole e con il Provveditorato agli studi di Parma. Per poi arricchire l'interesse verso gli itinerari di Castelcorniglio, Gianluca Bonazzi, 36 anni, di Modena ma parmigiano d'origine, ha pensato alla creazione di una associazíone: I víandant a' filiss. "Nel mondo contadino la frase "andare a' fíliss" significava riunirsi nelle stalle a raccontare le storie e le favole - specifica Bonazzi -. Dopo l'esperienza dei sentieri della via Francigena, ho incominciato ad appassionarmi a percorsi tematici del territorio, per capire la storia e la natura, attraverso l'ambiente, le testimonianze scritte ma anche la trasmissione orale e cioè nel racconto della gente che vive sul posto. Con il coinvolgimento della Comunità montana e delle diverse Pro Loco vorrei organizzare percorsi culturali non a scopo di lucro" (di Mara Varoli, da Soprattutto, 1999, III, 50/51, p. 68-69, allegato alla Gazzetta di Parma, 17-30/12/1999; foto di Nicola Sartori).